Spettacolarità tridimensionale
Nove anni sono passati dall’ultimo film della trilogia che ha portato al cinema l’immaginario della Terra di Mezzo di Tolkien, immaginario che rivive oggi grazie a Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, la storia di Bilbo Baggins e del suo viaggio verso Erebor, dimora del drago Smaug.
Jackson non si è affatto smentito con questo prequel de Il Signore degli Anelli: se la prima parte del film rischia di non convincere del tutto in quanto lenta nel far calare lo spettatore nel vivo della vicenda, da quando la compagnia di Thorin inizia il viaggio si viene letteralmente (ri)trasportati in quell’immaginario fantastico fatto di favolosi e sterminati paesaggi, che altro non sono che le splendide terre della Nuova Zelanda: sembra di (ri)vivere un sogno ad occhi aperti, di nuovo in compagnia dei cari Gandalf, Bilbo e Gollum. I numerosi riferimenti alla trilogia sono un efficace richiamo alla memoria dello spettatore, che questa volta conosce già molte risposte: è consapevole del potere dell’anello, sa chi è il negromante di cui si parla nel film, non può che riconoscere nell’occhio del drago l’origine/ritorno del male a Mordor.
Tutto il film è un concentrato di dinamismo, non solo per le mirabolanti scene di combattimento con troll e orchi, ma anche per i maestosi movimenti di macchina (spesso virtuali) capaci di restituire la bellezza di paesaggi e scenografie, ricostruite grazie agli effetti speciali digitali della Weta Digital. Una ricchezza scenografica e un dettaglio dei costumi e manufatti riscontrabile in pochi film del genere: il confine fra reale e virtuale è praticamente inesistente, impossibile capire da che punto interviene il digitale, tutto sembra perfettamente realistico. Che sia merito della tridimensionalità data dal nuovo sistema HFR 3D? Proiettato a 48 fotogrammi al secondo con tecnologia 2K, la visione stereoscopica compie un passo in avanti: maggiore nitidezza e brillantezza dell’immagine restituiscono una leggibilità come mai in precedenza. Jackson si riconferma come il migliore regista in grado di farci stupire e abbagliare, facendoci entrare in quel mondo fantastico, ma non certo privo di contenuti, già profondamente scolpito nella mente di tutti noi.
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato [The Hobbit: An Unexpected Journey, Nuova Zelanda/Usa/Regno Unito 2012] REGIA Peter Jackson.
CAST Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, Cate Blanchett, Andy Serkis.
SCENEGGIATURA Peter Jackson, Fran Walsh, Guillermo del Toro, Philippa Boyens. FOTOGRAFIA Andrew Lesnie. MUSICHE Howard Shore, Neil Finn.
Fantasy, durata 169 minuti.