Il colpo di fulmine non scocca, per ora
“Cambiare tutto affinché nulla cambi”. Così diceva, più o meno, il principe di Salina ne Il Gattopardo, riferendosi alla situazione politica e sociale della Sicilia nei primi decenni dell’Unità d’Italia. La stessa cosa si può dire di Colpi di fulmine di Neri Parenti, versione ripulita e corretta del Cinepanettone, decisa da De Laurentiis dopo gli incassi in calo negli ultimi due anni.
Non si festeggia più il Natale in mete esotiche sparse nel mondo, vengono quasi del tutto eliminate le volgarità più evidenti, e non si raccontano più storie di corna incrociate nella “Roma bene”; della vecchia guardia di attori rimane solo l’icona Christian De Sica, a favore di due protagonisti di una comicità meno terra terra e meno immediata quali Lillo e Greg. La seconda era della strenna di Natale (in realtà, per alcuni la terza, dato che c’è stato già un salto tra i primi degli anni 80 e 90 dove qualcosa si salvava e gli ultimi, a partire dai terrificanti Bodyguards e Paparazzi, che hanno accentuato gli aspetti negativi e più deleteri) si apre alla commedia romantica, occhieggiando alla tradizione della commedia sofisticata. Il film è diviso in due episodi: nel primo Christian De Sica per sfuggire alla guardia di finanza si finge prete e scopre l’amore, nel secondo Lillo e Greg sono rispettivamente un raffinato e snob ambasciatore che perde la testa per una popolana e il suo autista coatto che gli fa da “Virgilio” per conquistare il cuore della donna. La sensazione è quella che la riverniciatura, passando una mano di bianco sopra gli aspetti più triviali, le corna e le cosce al vento, non abbia in realtà modificato la sostanza né reso più interessante, divertente e valida l’operazione: questo vale soprattutto per il primo episodio, imbarazzante per mancanza di comicità e per la sensazione di inutilità generale. Situazioni e gag vecchie come il cinema, mancanza dei tempi comici, il non controllato e verboso istrionismo di De Sica che toglie spazio e fiato alla comicità e un’assoluta scollatura dalla realtà, oltre al product placement, invadente come sempre: questi sono i motivi principali del fallimento della prima parte del film, senza dimenticare che è assente anche quel minimo di romanticismo e di empatia che una storia d’amore richiederebbe. Va un po’ meglio con il secondo episodio: anche rimanendo lontano dalle potenzialità del pur non particolarmente originale soggetto, Il contributo di Lillo e Greg garantisce qualche momento divertente e perfino qualche accenno di commedia di costume. L’amalgama tra la comicità del duo e gli schemi del neo-cinepanettone funziona solo a tratti, non sufficienti a salvare l’intera operazione: almeno qua e là c’è un’idea di comicità popolare ed efficace, non becera, su cui basarsi e lavorare. Non è abbastanza per un “colpo di fulmine”, ma almeno lascia qualche barlume di speranza per il futuro, per avere finalmente ancora un cinema popolare di successo, volendo anche un po’ caciarone, ma allo stesso tempo degno e dignitoso.
Colpi di fulmine [id., Italia 2012] REGIA Neri Parenti.
CAST Christian De Sica, Lilo & Greg, Anna Foglietta, Luisa Ranieri.
SCENEGGIATURA Neri Parenti, Alessandro Bencivenni, Volfango De Biasi, Domenico Saverni. FOTOGRAFIA Giovanni Canevari. MUSICHE Attilio Di Giovanni, Claudio Gregori.
Commedia, durata 104 minuti.