A PROPOSITO DI WES ANDERSON…
Una graphic novel
Nel 1978 fu pubblicato negli Stati Uniti Contratto con Dio di Will Eisner, primo di una serie di graphic novel che avrebbero rivoluzionato il mondo del fumetto, allontanandolo definitivamente dalla definizione di arte minore.
Non ci sono supereroi dai costumi sgargianti o animali parlanti, né creature fantasiose o alieni grotteschi vomitati dallo spazio profondo, e neanche combattimenti devastanti o esplosioni a iosa: ci sono solo minuscoli, patetici, insignificanti esseri umani alle prese con il tragico humor nero del destino e della vita stessa, mentre cercano di costruire la propria felicità scontrandosi con i luoghi in cui sono nati e facendo i conti con le tradizioni a cui sono legati. Opere più descrittive che narrative, dove ogni particolare, ogni dettaglio all’interno delle vignette (che spesso occupano pagine intere) è disposto nella maniera più comunicativa possibile, a cominciare dal lettering che dà fisicità alla persistente voce narrante, vero protagonista e trait d’union dei vari racconti. I Tenenbaum pare una graphic novel eisneriana. Nel raccontare le grottesche vicende di una famiglia dell’upperclass americana – genitori di successo dai figli geniali, costretti a confrontarsi con le proprie frustrazioni, le proprie paranoie, la propria solitudine, alla ricerca non tanto di soddisfazioni professionali quanto di un’approvazione sociale e affettiva – è girato da Anderson come un fumetto: il suo stile privilegia le inquadrature fisse, dando l’impressione di tante vignette colorate che si animano, disegnate con tratto grottesco e iperrealista. Come nelle tavole di Eisner, ogni particolare ha un suo significato all’interno dell’inquadratura, dalle decorazioni sui muri alle decine di manifesti, libri e giornali fittizi ma tremendamente credibili, che raccontano con spassose pennellate di kitsch la vita di ogni personaggio della storia. Come nei fumetti, i Tenenbaum hanno sempre gli stessi vestiti, da giovani e da adulti, in qualsiasi posto e con qualsiasi condizione climatica, ma come i personaggi di Eisner, i Tenenbaum sono animati da tragiche passioni universali, in questo caso prettamente “americane”, come l’importanza centrale della famiglia, il bisogno di perdono e il mito della seconda chance, il fallimento delle ambizioni. “Il futuro del graphic novel dipende dalla scelta dei temi e dall’innovazione del linguaggio”, ha scritto Eisner in un suo saggio. Lo stesso vale per il cinema, e I Tenenbaum è uno dei più interessanti esempi di innovazione e ibridazione linguistica dell’ultimo decennio. Una pietra miliare della settima arte, senza alcun dubbio, e come tale, imperdibile.
I Tenenbaum [The Royal Tenenbaums, USA 2001] REGIA Wes Anderson.
CAST Gene Hackman, Angelica Huston, Gwyneth Paltrow, Ben Stiller, Luke Wilson, Owen Wilson, Danny Glover, Bill Murray.
SCENEGGIATURA Wes Anderson, Owen Wilson. FOTOGRAFIA Robert D. Yeoman. MUSICHE Mark Mothersbaugh.
Commedia, durata 110 minuti.