30° Torino Film Festival – 23 novembre 2012/1 dicembre 2012
Cinefilosofeggiando
Il variegato programma offerto da “Festa Mobile”, il fuori concorso del 30° Torino Film Festival, ha anche offerto una lezione di filosofia attraverso le immagini. Protagonista: il filosofo sloveno Slavoj Zizek, diretto dalla regista inglese Sophie Fiennes in The pervert’s guide to ideology. La regista e il pensatore avevano già collaborato in un’operazione simile del 2006, The pervert’s guide to cinema.
Zizek sceglie una serie di spezzoni di film famosi, da Essi vivono di Carpenter a Tutti insieme appassionatamente, da Lo Squalo a Sentieri selvaggi, da Titanic a Taxi driver, affiancandoli con qualche pubblicità (Coca Cola) e con immagini di eventi “caldi” della recente attualità, come le rivolte giovanili inglesi dell’estate 2011. Tutte le scene presenti sono considerate dall’intellettuale come, in un modo o nell’altro, esempi significativi e voci dell’ideologia dei nostri tempi, diversa da quelle classiche, meno palese ma più strisciante e invadente, e usa le sequenze come base per la spiegazione e l’esposizione delle sue teorie: non è il caso qui di riassumere il suo pensiero, denso e vasto, che spazia in vari ambiti, né tantomeno di entrare nel merito come fossimo in un simposio platonico. Basta qui accennare, in estrema e ultra-schematica sintesi, che la nuova ideologia è per Zizek quella nascosta della ricerca e dell’ottenimento continuo del piacere e del desiderio, in chiave soprattutto consumistica, con tutte le conseguenze interiori e sociali che ne derivano. In questa sede è più opportuno rilevare come il filosofo sloveno ha colto appieno le inevitabili influenze che la “cultura dei tempi” ha sulla settima arte, e come nei film ci sia in certi casi consapevole analisi, più o meno polemica, e in altri implicita e meno consapevole trasmissione dei dati valori: il cinema come inevitabile e preziosa arma della “storia culturale” e della speculazione filosofica. Questo sia in chiave semplicemente didattica – il film esempio per rendere più chiara l’esposizione teorica – sia come elemento da studiare in profondità per carpirne gli spunti più stimolanti e gli elementi significativi. Di solito la lezione di filosofia, nel vulgo, è considerata noiosa. Questo rischio è evitato perché, come nel precedente The pervert’s guide to cinema, Zizek sembra essere parte delle sequenze analizzate, e dialogare con i personaggi sullo schermo: vestito, per esempio, con l’abito talare commentando Tutti insieme appassionatamente, o sdraiato su una scialuppa con la barba ghiacciata mentre riflette su Titanic, il filosofo dimostra la sua cinefilia anche in questa scelta, che contribuisce a moderare l’impatto delle due ore di interessante e stimolante, ma anche ostica per un pubblico vasto, riflessione filosofica. Senza dimenticare che Zizek ha grandi capacità di affabulazione, spiritoso e ironico quando serve, e grande gigione.
The Pervert’s Guide to Ideology (Id., Gran Bretagna 2012) REGIA Sophie Fiennes.
CAST Slavoj Zizek.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Slavoj Zizek. SCENOGRAFIA lucy Von Lonkhuyzen. MUSICHE Magnus Fiennes.
Documentario, durata 134 minuti