30° Torino Film Festival – 23 novembre 2012/1 dicembre 2012
Nei silenzi
“Shell? Come la benzina?” “No. Come quelle cose meravigliose che si trovano in fondo al mare”. E’ davvero così la protagonista del primo lungometraggio di Scott Graham, opera in concorso alla 30° Edizione del Torino Film Festival: corpo imprigionato nel vuoto pneumatico e maleodorante di un presente sempre uguale a se stesso, sguardo proiettato oltre la staticità di assenze che gravano come macigni.
Highlands scozzesi, una casa attigua a un’isolata pompa di benzina è il piccolo mondo di Shell, adolescente in formazione che qui abita insieme a Pete, padre silenzioso e amorevole. Tra sporadiche soste di macchine in cerca di un pieno e saltuarie visite di amici e goffi corteggiatori, i giorni transitano come fotocopie ingrigite di una routine che è immagine sbiadita di se stessa. La percezione reale del tempo è annullata – tutto sembra avvolto in un immenso, eterno presente – lo spazio si dissolve all’interno di un microcosmo sospeso in una dimensione altra. Inaccessibile per vie ordinarie, in tale dimensione si penetra osservando i silenzi scanditi dal vento, ascoltando la tensione originata da gesti gravidi di fascino ambiguo, immaginando le derive indicibili di un legame affettivo incapace di andare oltre se stesso. Ci porta per mano Scott Graham, in questo metaforico scandaglio di esistenze e psicologie. Lo fa con l’eleganza e la levità che scaturiscono dal controllo della forma, dalla ricerca di un ritmo che si modula sull’interiorità, dalla vocazione a un cinema essenziale che è, allo stesso tempo, “cinema dell’essenza”. L’implosione fatale del nucleo di origine in legame cannibale è incubo suggerito, procrastinato lungo i binari di un rapporto complesso e multistrato. In esso, senso di oppressione e senso di colpa si rincorrono e confondono e il tormento segna uno strappo irreversibile. Le parole restano strumenti inadeguati, scevri di passione e carica empatica. I desideri, le pulsioni, i dolori risiedono nei gesti, brillano in silenzi che – questi sì – sono solo vuoto apparente. E silenzioso, quasi celato, sarà il gesto estremo di Pete, l’ultimo, compiuto per preservare Shell dalle mostruosità della solitudine e offrirle, così, l’opportunità di una via di fuga. Alla luce di una bramata seconda rinascita – nel tempo e nello spazio degli uomini – Shell si aprirà alla vera vita, corpo e sguardo liberi di vagare oltre i confini angusti di un universo involuto. Sola e senza certezze, ma negli occhi tutta la silenziosa meraviglia di un’anima al cospetto delle proprie, infinite, possibilità.
Shell [Id., Gran Bretagna 2012] REGIA Scott Graham.
CAST Chloe Pirrie, Michael Smiley, Joseph Mawle, Iain de Caestecker, Paul Hickey.
SCENEGGIATURA Scott Graham. FOTOGRAFIA Yoliswa Gartig. MUSICHE Andy Walsh.
Drammatico, durata 90 minuti.