SPECIALE SERIE TV
Dominique, nique, nique…
Il cinema che si ispira alla tv e viceversa è una delle costanti degli ultimi anni e, spesso, i prodotti che nascono da questa simbiosi danno ottimi risultati: American Horror Story è uno di questi.
Iniziata negli USA lo scorso 17 ottobre, American Horror Story: Asylum è la seconda stagione della serie americana che, più di tutte, frulla la classicità cinematografica horror sintetizzandola in pochi minuti, a partire dai perturbanti titoli di testa. Cambiano i personaggi, cambia la storia, ma resta la sorpresa del mistero con qualche goccia di sangue in più, che non guasta mai. Uccidere quasi tutto il cast e chiudere definitivamente le vicende della prima stagione ha dato modo agli autori Murphy e Falchuk di rendere la serie originale e di giocare un po’ con le autocitazioni. Dopo aver affrontato la classica casa maledetta e i suoi “abitanti”, in Asylum gli autori ci portano in un manicomio religioso durante gli anni ’60 – in cui risuona perennemente l’inquietante canzoncina religiosa Dominique – dove gli ospiti sono meno malati dei dottori e i clericali che lo gestiscono. Dalla sorella Jude sadica e perversa di Jessica Lange al Dr. Arden del perfetto James Cromwell sperimentatore di “operazioni non convenzionali”, i personaggi esprimono lo stereotipo di tanto cinema psichiatrico senza scadere nel banale. I vari pazienti portano sulle loro spalle storie cha nascondono misteri che incollano lo spettatore allo schermo: alieni, omicidi seriali, passati da nascondere, abusi di ogni tipo, blasfemia, fino ad arrivare al Diavolo in persona. Nella sottotrama di Asylum c’è anche spazio per una sorta di denuncia per quelli che al tempo erano dei veri e propri lager, ospedali che di sano avevano ben poco, e il bigottismo di fondo che è insito nella società americana impersonato dal personaggio della giornalista lesbica, rinchiusa perché ficcanaso e di “sbagliati” gusti sessuali. Come detto il sangue gronda copiosamente più di quanto accadesse nella prima stagione che invece puntava di più sullo spavento, ma il continuum con essa è rappresentato anche dall’incastrarsi di passato e presente che, a dire il vero, è stato abbandonato nelle prime puntate ma sarà di sicuro una delle chiavi di lettura della stagione. Gli autori questa volta hanno spinto l’acceleratore e non hanno censurato quasi nulla, e le numerose comparsate da Chloe Sevigny a Franka Potente rappresentano un punto di forza della stagione che, ancora una volta, regge anche grazie alla presenza della magnifica Jessica Lange. Attenzione anche al personaggio di Zachary Quinto, salvifico psichiatra che aiuterà a modo suo i pazienti del manicomio… non ci resta che attendere la seconda metà della stagione e tenere gli occhi ben aperti!
American Horror Story: Asylum [Id., USA 2011/2012], IDEATORE Ryan Murphy, Brad Falchuk.
CAST Jessica Lange, Zachary Quinto, James Cromwell, Joseph Fiennes.
Horror/Thriller, durata 45 minuti (episodio), stagioni 2