Essere mostri oggi
Al di là del capo d’opera Monsters & Co. il cinema d’animazione ha percorso in questi anni la strada della comodità, riempiendo fino alla nausea gli schermi di animali di vario genere in buffe ed estreme situazioni. S’è colmato a tal punto l’immaginario da sfociare nell’indistinguibilità: Madagascar assomiglia a L’era glaciale, che assomiglia dannatamente a Kung Fu Panda.
Per quanto le singole case di produzione cerchino di differenziare i propri prodotti per renderli un unicum, ci si muove comunque all’interno di una variazione sul tema che inesorabilmente sta raggiungendo il punto di non ritorno della saturazione. Come uscirne dunque? Semplicissimo: basta guardarsi attorno, cogliere al volo le recenti mode e dare inizio ad un nuovo sfruttamento intensivo. È il tempo di Twilight, del rinnovato amore per i “diversi” e dell’identificazione con vampiri, uomini lupo e alieni. Ed ecco sbarcare in sala, in rapida successione, ParaNorman, Un mostro a Parigi e Hotel Transylvania. In particolar modo, Hotel Transylvania concentra la propria attenzione sul definitivo rovesciamento del concetto di normalità: non solo i freaks non spaventano più nessuno, ma i veri mostri sono gli esseri umani. Nella sua enorme magione il conte Dracula ospita annualmente gli amici di sempre, da Frankenstein al lupo mannaro, dall’uomo invisibile al gigantesco yeti, fino ai tonti zombi e all’esuberante mummia. Tutti presenti per potersi finalmente permettere un po’ di relax lontani dalle persecuzioni umane, oltreché per partecipare al party per i 118 anni di Mavis, figlia di Dracula. Attaccato in modo ossessivo alla ragazza, l’organizzatissimo padrone di casa non riesce ad accettarne l’ingresso nell’età adulta: Mavis vuole conoscere il mondo, comprendere il senso della propria emarginazione e, semplicemente, vivere. Ma non esiste grevità nell’animazione del regista Genndy Tartakovsky. Al contrario il film è una semplice commedia adolescenziale con una notevole sequela di gag originali ed energetiche, una sarabanda di colori e comicità slapstick che tratteggia talmente bene i singoli personaggi da farci desiderare un’espansione delle singole micro-storie: i mariachi scheletri che suonano alla festa, gli zombi facchini che combattono costantemente col distacco dei propri arti, il lupo mannaro insonne a causa delle decine di figli scatenati a carico. Per completare Hotel Transylvania ci vorrebbero molteplici sequel e altrettanti spin-off. Una possibilità che attrae e al contempo spaventa (e già un po’ annoia), guardando ad un’invasione cinematografica futura che sembra purtroppo inevitabile.
Hotel Transylvania [id., USA 2012] REGIA Genndy Tartakovsky.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Adam Sandler, Selena Gomez, Steve Buscemi, Fran Drescher.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Davide Perino, Luca Del Fabbro.
SCENEGGIATURA Peter Baynham, Kevin Hageman, David I. Stern. MUSICHE Mark Mothersbaugh.
Animazione, durata 91 minuti.