Medi
Evan (Ben Stiller) è un cittadino medio americano: vive nel Midwest, è sposato, ha buoni rapporti col vicinato, dirige il locale punto vendita di un superstore. In seguito all’inspiegabile omicidio di un suo dipendente, il custode, Evan decide di organizzare un servizio di vigilanza notturno al quale rispondono unicamente tre perdigiorno: Bob (Vince Vaughn), Franklin (Jonah Hill) e Jamarcus (Richard Ayoade). Il gioco si fa duro quando si scopre che, in tutto ciò, c’è di mezzo un’invasione aliena.
Più fluido e meno ossessivamente citazionista dell’analogo Paul (G. Mottola, 2011), Vicini del terzo tipo si avvale di chiari riferimenti alla fantascienza per costruire esche narrative all’interno di un contesto fortemente legato alla tradizione della commedia contemporanea. La scelta degli attori, legati più o meno ufficialmente (salvo il britannico Richard Ayoade) al clan dei Frat Pack, funge da esplicito richiamo a strategie di riconoscimento di genere. Eleggendo Judd Apatow e i fratelli Farrelly quali padri putativi, Vicini del terzo tipo raccoglie tutta una serie di costanti stilistiche e tematiche che lo rendono un prodotto interessante per lo meno in quanto prototipo di una formula nota. La scelta di mantenere un tono medio, relegando ogni eccesso visivo unicamente alla scene madri, conferisce all’operazione una sorta di paradossale vicinanza al reale. Il confronto, sporadico, con la “materia” diviene preponderante nel riferimento ricorrente al liquido seminale: il sangue alieno, costantemente paragonato allo sperma, funge da controcanto biologico-corporale all’interno del quale prendono il via meccanismi di ibridazione dei generi commedia e fantascienza. Anche in sede di sceneggiatura emergono alcuni nuclei tematici di non poco conto: il rapporto individuo/comunità, la caratterizzazione di stereotipi nazionali, la disparità tra generi sessuali, l’atavica paura (più o meno giustificata) delle incursioni “esterne”. Problematiche che, tuttavia, non evolvono ma rimangono uguali a loro stesse. I personaggi non subiscono un vero e proprio turning point (se non strettamente funzionale all’intreccio) e tutti i caratteri, i vizi, le brutture che li contraddistinguono rimangono in sospeso senza essere passibili di vera e propria critica. Una medietà sostanziale che, forse, resta l’elemento più interessante di un prodotto senza infamia e senza lode. Un’operazione che, tuttavia, può rivelarsi ottimo oggetto di studio per analizzare una certa tendenza della commedia americana.
Vicini del terzo tipo [The Watch, USA 2012] REGIA Akiva Schaffer
CAST Ben stiller, Vince Vaughn, Jonah Hill,Richard Ayoade, Rosemarie DeWitt.
SCENEGGIATURA Seth Rogen, Evan Goldberg. FOTOGRAFIA Barry Peterson. MUSICHE Christophe Beck.
Commedia/Fantascienza, durata 102 minuti.