A PROPOSITO DI ALEX DE LA IGLESIA…
Avidità collettiva
Sulla carta è la combinazione più prevedibile, ma certo estremamente gustosa: così appare, ed è, l’incrocio tra commedia nera e intrigo giallo, il tutto rinchiuso tra le mura di un condominio, in La Comunidad, pellicola di maggior successo del regista spagnolo Alex De la Iglesia.
Tutto giocato sul consueto registro del grottesco, anche qui, come nel recente Ballata dell’odio e dell’amore, il gioco di commistione dei generi non è fine a se stesso ma diviene elemento cardine per mettere in scena la Spagna e le sue mutazioni. In quest’ultima pellicola, presentata due anni fa a Venezia, tale aspetto viene palesato attraverso un percorso metaforico; ne La Comunidad, diversamente, ad essere centrale è il meccanismo narrativo, fondamentale non solo nella funzione descrittiva dei protagonisti ma anche come motore di tutta la vicenda. A sbloccarla infatti è la TV e in particolar modo una pubblicità: grazie ad essa la protagonista, interpretata da Carmen Maura, intuisce il senso di un fogliettino ritrovato nel taccuino di un cadavere, l’inquilino dell’appartamento del piano di sopra. Una mappa che indica la posizione di un tesoro, vinto dal defunto al totocalcio, e che l’ultima arrivata, Carmen Maura, decide di accaparrarsi in barba a tutti gli altri inquilini che per anni avevano sorvegliato il vecchio così poi da dividersi la fortuna. La protagonista diviene così a sua volta vittima sotto assedio, asserragliata in un appartamento non suo ma occupato per qualche giorno perché ideale di quel tenore di vita cui lei non potrà mai aspirare. Come tutti gli altri inquilini è legata alla speranza e alla volontà di elevare il suo status sociale ed economico, la sua è un’avidità che le fa accettare di divenire bersaglio in un gioco al massacro, di fatto scostandosi di poco da quella mostruosità accusata negli altri condomini. La Comunidad mette in scena una comunità, quella spagnola, in rapporto con la società dei consumi, gli ideali che quest’ultima crea nelle persone divengono orizzonti cui è impossibile non tendere. I falsi desideri divengono condizione perfetta per creare mostri in una società ancora giovane dalla caduta della dittatura franchista, catapultata in un sistema economico opposto tanto da stravolgerla. Il cinema di De la Iglesia è da prendere o lasciare, dalle sue iperboliche metafore ai barocchismi grotteschi, ma è un cinema energico e vitale nonostante la superficie mostri una lenta decomposizione dei generi di rifermento. Proprio come quel corpo dell’inquilino del piano di sopra.
La Comunidad [id., Spagna 2000] REGIA Alex De la Iglesia.
CAST Carmen Maura, Eduardo Antuña, Jesùs Bonilla, Paca Gabaldòn.
SCENEGGIATURA Alex De la Iglesia, Jorge Guerricaechevarría. FOTOGRAFIA Kiko de la Rica. MUSICHE Roque Baños.
Commedia, durata 105 minuti.