Cinema d’altri tempi
In Argo tutto richiama efficacemente gli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta. A partire dalla colonna sonora, che affianca ai brani originali di Alexandre Desplat classici rock, come Sultans of Swing dei Dire Straits, Little T&A dei Rolling Stones, Dance the Night Away dei Van Halen e When the Levee Breaks dei Led Zeppelin.
Ma non sono da meno i costumi della malickiana Jacqueline West e la fotografia di Rodrigo Prieto. Sia la West che Prieto, tra l’altro, avevano contribuito anche al fascino “vecchio stile” di State of Play, un altro riuscito omaggio al thriller politico settantesco, che vedeva tra i protagonisti proprio Ben Affleck. Un Affleck in Argo finalmente credibile anche come attore, pur in un ruolo, va detto, che non richiede particolari doti di espressività (in un momento decisivo per il suo personaggio, la sua faccia da cane bastonato in primo piano, mentre è seduto da solo in una stanza, non a caso, è tra le poche scene non convincenti del film). Ciononostante, Affleck non sfigura nemmeno davanti al premio Oscar Alan Arkin e il suo “esfiltratore” Tony Mendez riesce a rimanere al centro del racconto senza farsi rubare la scena. Ma con Argo, senz’altro il suo film migliore, Affleck si conferma soprattutto regista di talento, magari non originalissimo, né dotato di grande personalità, ma sicuramente affidabile e senz’altro onesto. Proprio come i tanti artigiani della Hollywood classica, tra i quali quel J. Lee Thompson che ha diretto Anno 2670 ultimo atto, il film di cui Affleck sceglie di mostrare una sequenza, attraverso uno dei tanti televisori inquadrati in Argo. E che dà a Mendez l’idea di chiedere aiuto al truccatore di Hollywood John Chambers per simulare le riprese di un film in Iran e salvare così i sei americani rifugiatisi dall’ambasciatore canadese, spacciandoli per componenti della troupe. Il merito principale del film di Affleck, oltre alla capacità di ricostruire in modo credibile un’epoca, utilizzando con sapienza tutti gli strumenti a disposizione, è quello di regalare due ore piene di azione e tensione, conservando come obiettivo primario il portare avanti la narrazione nel modo più funzionale possibile. Una sobrietà di stile già manifestata nei due lungometraggi precedenti e qui arrivata ad un ulteriore grado di maturazione.
Argo [Id., USA 2012], REGIA Ben Affleck.
CAST Ben Affleck, Bryan Cranston, John Goodman, Alan Arkin.
SCENEGGIATURA Chris Terrio. FOTOGRAFIA Rodrigo Prieto. MUSICHE Alexandre Desplat.
Drammatico/thriller, durata 120 minuti.