Il vecchio e il nuovo
Bond ritorna in campo. Con il suo fascino impeccabile da uomo maturo incarnato da Daniel Craig, sempre in giacca e cravatta anche mentre rincorre i cattivi sui tetti di Istanbul. In questo ultimo episodio James Bond ritorna addirittura dalla morte, riemerge dal fondo del fiume tinto del rosso del suo sangue. Eppure, tornare dall’aldilà non gli basta.
Rientrato nella madre patria che l’ha tradito, al capezzale della madre che l’ha sacrificato in nome dell’M16 – perché non può ignorare l’attacco al suo paese – deve dimostrare di essere ancora all’altezza, non per essere stato colpito o per sentiti problemi con alcool e altre sostanze poco legali, ma per l’età che avanza. Già perché il nostro Bond, come il suo capo M, deve fare i conti con capelli bianchi, fiatone e ambiziose nuove leve. Davanti a un quadro di William Turner, che rappresenta una nave da guerra ingloriosamente trascinata verso la rottamazione, Bond incontra il nuovo operativo addetto agli “effetti speciali”, un giovane agente Q, che prende in giro poiché neanche ventenne, in una palese opposizione tra vecchio e nuovo, come nel quadro della National Gallery. Anche il ruolo di M è messo in dubbio, le viene educatamente consigliata la pensione dal nuovo capo in carica. La vecchiaia non è l’unico “cattivo” della storia: un ambiguo Javier Bardem, ossigenato ex agente britannico tradito da M, si trasforma in un megalomane organizzatissimo in grado di rapire Bond e sedurlo, il tutto all’interno di un macchinoso progetto per arrivare a M in una lotta quasi fratricida, un moderno Caino e Abele, dove ovviamente il Bene prevale sul Male. Skyfall appare quasi come un esame per il non più giovane Bond, che delimita un taglio netto con il passato, rappresentato attraverso la distruzione della mitica Aston Martin e con il “licenziamento” di Judi Dench, ma che riesce a superare la prova e viene riconfermato ancora per un anno. Certo il quasi cinquantenne Bond che difende i due teneri ottuagenari dal cattivone biondo – nell’isolata tenuta di famiglia che dà il nome a questo capitolo della saga – in alcuni momenti risulta quasi grottesco, anche se ripensando alla colonna sonora, che strizza l’occhio al passato e allo stesso tempo volge verso il futuro accompagnata dall’incantevole voce di Adele, ci si dimentica immediatamente di questo piccolo momento da reparto geriatrico.
Skyfall [id., Gb/USA 2012] REGIA Sam Mendes.
CAST Daniel Craig, Judy Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes.
SCENEGGIATURA John Logan, Neal Purvis, Robert Wade. FOTOGRAFIA Roger Deakins. MUSICHE Thomas Newman.
Azione, durata 143 minuti