The Big Brother is watching you
Diciassette poliziotti delle forze speciali contano solo su loro stessi per espugnare il quartier generale di un potente boss della droga, una fortezza mascherata da innocuo condominio residenziale che incombe minacciosa sul destino di uomini coraggiosi.
È il labirintico perimetro di quindici piani innalzati in verticale l’unico luogo deputato all’azione di The Raid – Redenzione, action movie all’ennesima potenza, padre gallese (il regista Gareth Evans) e cast tutto indonesiano. Tra machete roteanti e fucili sputafuoco, le vere protagoniste sono le arti marziali, mentre diventano coreografie studiate nei minimi dettagli, una danza talmente forte da lasciare tutti senza fiato, probabilmente e soprattutto perché morti stecchiti. Che le sequenze di lotta siano infinite e spesso protratte oltre ogni logica è la prassi, che la morale filosofico/perbenista ad un certo punto si faccia sentire è scontato, che il film risulti alla fine un esperimento interessante è una piacevole sorpresa. Nell’attesa del trascorrere di poco meno di due ore nella completa consapevolezza del già visto, ci si rende conto di rimanere involontariamente aggrappati a qualche sadico e perverso desiderio di visione. Sarà il gusto della violenza che porta solo altra violenza, sarà il voler vedere come dei topi in trappola possono sperare di uscire vivi da una trappola congegnata apposta per causare loro sofferenza. Sicuramente l’ambientazione risulta stimolante, claustrofobica, imprevedibile, ritratta in e da ogni angolo da una macchina da presa impazzita nel voler cogliere ogni movimento, vorticosamente concentrata a imprimere ulteriore movimento alle scene di combattimento. Ad un certo punto i personaggi smettono di essere umani per diventare degli ologrammi senza peso, mentre sfiorano il pavimento e colpiscono l’avversario con spietata grazia, inseriti in un ipotetico videogioco autogestito. Si avanza di livello salendo di piano in piano, ogni porta una nuova sfida, dalla sopravvivenza ad una scarica di mitra in semiombra fino all’apparizione di un instancabile micro-ninja con tanta voglia di menare le mani. Quasi una rivisitazione in chiave moderna dell’inferno dantesco, cerchi su cerchi fino a incontrare Lucifero, il boss, il burattinaio che muove le sue marionette dall’alto della sua conoscenza visiva di tutto ciò che accade nella sua roccaforte, telecamere e microfoni ad ogni angolo. Di una cosa si può essere certi: la tensione sale, i colpi di scena si avvicendano con intelligenza, dando vita ad una storia, non solo a un insieme variegato di sangue coagulato e torture.
The Raid – Redenzione [Serbuan maut, Indonesia/USA 2011] REGIA Gareth Evans.
CAST Iko Uwais, Doni Alamsyah, Verdi Solaiman, Yayan Ruhian.
SCENEGGIATURA Gareth Evans. FOTOGRAFIA Matt Flannery. MUSICHE Aria Prayogi, Joseph Trapanese, Fajar Yuskemal, Mike Shinoda.
Azione, durata 100 minuti.