Festival del Cinema Latino Americano, Trieste, 20-28 ottobre 2012
Trieste, capitale europea del cinema sudamericano
La Settima Arte del Cono Sur sbarca nel capoluogo giuliano: infatti, anche quest’anno grazie al Festival del Cinema Latino Americano – giunto alla sua XXVII edizione ed in pieno svolgimento al Teatro Miela fino al 28 ottobre – mentre il sommaco tinge di rosso l’altopiano carsico che la circonda, a Trieste giungono pure i sapori e i colori della cultura latino americana.
Ma la manifestazione triestina, a differenza di altri festival europei come quello di Biarritz, non intende solo dare visibilità alle più recenti produzioni sudamericane quanto piuttosto contestualizzare per intero la cultura di quella parte delle Americhe: ecco che accanto ai nuovi film vengono proposte anche opere datate (perlopiù sconosciute qui da noi) che si svelano agli occhi delle platee del Vecchio Continente affermandosi spesso non solo come capolavori ma soprattutto come una genuina e preziosa occasione per conoscere le voci e le problematiche di quella parte del Nuovo Mondo sovente sottovalutata sia dal punto di vista artistico che economico. “Non abbiamo una ricetta precisa” spiega il Direttore del Festival Rodrigo Diaz, “ma vogliamo proporre un cinema di qualità, che faccia riflettere e crei una reazione nello spettatore.” E che, consapevole che a volte nel mondo cinematografico si tenda ad affibbiare delle etichette precise alle opere o alle manifestazioni, prosegue spiegando come al festival queste denominazioni troppo rigide non piacciono molto: “per questo facciamo un uso avido e a tutto campo del cinema. Che è certamente una forma di divertimento ma non solo: cerchiamo quindi di presentare delle opere che non siano banali ma impegnate, stimolanti e assolutamente originali”. La formula risulta vincente, come dimostrano l’affetto del pubblico e l’interesse degli artisti e delle istituzioni latino americane che questa kermesse continua a calamitare e che entusiasticamente accettano di partecipare pur sapendo di dover sostenere le spese di viaggio a causa degli scarsi finanziamenti dovuti alla crisi. E così anche quest’anno, nonostante la consapevolezza che la spending review non risparmi nemmeno la cultura e le più alte espressioni artistiche, il festival si riconferma di fatto come la più grande vetrina europea della produzione cinematografica e televisiva del continente latino, presentando quasi 180 opere per tutti i gusti: accanto alle tre principali retrospettive dedicate al messicano Luis Estrada, alla colombiana Camila Loboguerrero e al cileno Aldo Francia ci sono anche un’intera sezione dedicata ai film sul calcio, una sull’incontro tra cinema e letteratura (che in occasione del centenario della nascita del brasiliano Jorge Amado presenta i film ispirati alle sue opere) e persino una riguardante la cucina. In attesa di scoprire i nomi ai quali verranno assegnati i principali premi, sono già noti i vincitori del Premio Oriundi – Italia in America Latina, quest’anno conferito al documentarista brasiliano – ma di origine veneta – Silvio Da Rin e al suo Paralelo 10, e del Premio Allende assegnato all’Ambasciatore italiano Emilio Barbarani per l’operato diplomatico svolto in Cile negli anni che hanno visto il ritorno della democrazia nel paese. Nella giornata conclusiva del festival verranno riproposti i film vincitori: un’occasione quindi per scoprire o rivedere alcune delle migliori testimonianze artistiche del Sud America.