Un vortice in stile gangster
Il 2 ottobre, Boardwalk Empire è stata rinnovata per una quarta, e molto probabilmente ultima, stagione. Questa è anche speranza condivisa da molti spettatori, che si augurano di vedere uscire di scena la serie sulla cresta dell’onda (o quasi). La durata degli episodi, ma soprattutto la loro densità, di contenuti e di stile, non sopravvivrebbero adeguatamente a un’esistenza troppo prolungata.
In questa seconda stagione, la trama segue un’inesorabile deriva dei personaggi, presi da un’euforia di omicidi e vendette, che faranno cadere i personaggi cui il pubblico si era più affezionato. In una generale “redistribuzione delle empatie”, Enoch (Steve Buscemi) finisce per pagarne le conseguenze più di tutti. Se già non poteva vantare né l’onestà, né la legalità dalla sua, nel finale di stagione potrebbe ritrovarsi tra i più odiati delle serie tv. Ricordiamoci però che Nucky è, come molti, un personaggio esasperato, anche nelle apparenze (altri esempi sono la coppia Van Alden e Al Capone). I personaggi, così caratterizzati, si distinguono tra loro per accenti e costumi, divisi nettamente tra bianchi, neri e immigrati (italiani e irlandesi). Ma soprattutto, essi si separano a seconda delle loro “inclinazioni criminali”, cioè tra chi preferisce un piccolo gruppo chiuso, come Jimmy (Michael Pitt), e chi si apre a organizzazioni mafiose e terroriste (l’IRA), come Nucky. Nell’universo gangster iscritto nei 5 km del lungomare di Atlantic City, gli snodi narrativi risultano a tratti sbrigativi, primi fra tutti matrimoni e processi, che hanno inizio e fine nell’arco di pochi minuti. La fretta si somma a altri dettagli poco credibili: madri della stessa età dei figli e matrimoni poco accettabili. In una stagione in cui sono spesso le donne a risolvere le situazioni, i coniugi Thompson sono l’apoteosi di questa contraddizione.
La serie resta improntata allo stile cinematografico, in cui l’atmosfera lascia a luci e a lunghe inquadrature il compito di esaltare scenografie e interpreti. Proprio questi sono le colonne portanti della serie, che trova il suo baricentro sull’interpretazione di Buscemi. Non si risparmiano riferimenti al mondo del cinema, con specchi e lampadine pendenti, duelli finali sotto la pioggia, montaggi alternati tra matrimoni e regolamenti di conti. È evidente che Boardwalk Empire si confermi un ottimo prodotto, che, forse proprio per questo, talvolta stride nei palinsesti televisivi. Contraddizione però insita nella natura stessa della serie.
Boardwalk Empire [Id., Usa 2010], IDEATORE Terence Winter.
CAST Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly MacDonald, Michael Shannon.
Gangster, durata 50 min. (episodio), stagioni 3