Magia e squallore
Leo, idraulico di origini campane, si intrattiene ogni notte con il fantasma della propria moglie, morta anni prima in un incidente sul pedalò. Ha due figli: Maddalena, 16 anni, incastrata dall’ex fidanzato che ha messo in rete il video di un loro rapporto orale ed Elia, 13 anni, un adolescente schivo, ornitologo in erba, che pare riuscire a comunicare con una cicogna cittadina.
Il ragazzo stringe amicizia con Amanzio, un moralizzatore urbano, ossessionato dalle lingue straniere, che vive grazie all’affitto di un appartamento di sua proprietà. L’inquilina Diana, è un’artista ingenua e sognatrice, perennemente alla canna del gas, cerca di pagare i propri debiti realizzando un affresco nello studio legale del dott. Malaffano, un avvocato dedito a loschi affari. Tutto ciò sullo sfondo di una Torino contemporanea in cui le statue dei grandi personaggi della Storia d’Italia (da Garibaldi a Leopardi) si lamentano delle imbarazzanti malefatte dei nostri connazionali. Un pot-pourri di accenti, dialetti, personalità, classi sociali, persino etnie, compone Il comandante e la cicogna, un film che si propone nell’ambizioso obiettivo di fare il punto della situazione del primo secolo e mezzo d’Italia Unita (naturalmente non stiamo a spiegare il perché scelga proprio Torino quale luogo d’ambientazione). In un Paese dove corruzione e disonestà la fanno da padrone, Silvio Soldini gioca la carta, a lui congeniale, del realismo poetico, facendo emergere personalità ingenue ma sincere quali unico baluardo per il riscatto di una Nazione. I Protagonisti infatti (interpretati da attori del calibro di Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Claudia Gerini, Alba Rohrwacher…) sono personalità sognanti, che si affrancano grazie alla propria innata capacità di stupirsi, di confrontarsi con l’altro, di superare ogni pregiudizio. Ciò che traspare è, però, un mondo onirico che non riesce a esprimersi appieno, che, data la deprecabile condizione con cui si ritrova ad avere a che fare, nasconde un’ombra, inedita in Soldini, di squallore e di morte. Una cifra stilistica che pare l’elemento maggiormente riuscito in un film altrimenti troppo intento a ragionare su una tematica pregressa, poco sviluppata, costantemente a rischio di banalizzazione. Sorretta da una sceneggiatura oltremodo colma di personaggi, fin troppo stilizzati, la storia eccede nel voler a tutti i costi tirare le somme, risultando, troppo spesso, debole e disorganica.
Il comandante e la cicogna [id., ITA 2012], REGIA Silvio Soldini.
CAST Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Claudia Gerini, Luca Zingaretti, Giuseppe Battiston. SCENEGGIATURA Doriana Leondeff, Marco Pettenello e Silvio Soldini. FOTOGRAFIA Ramiro Civita.
Commedia, durata 108 minuti