Figliare ai tempi della crisi
È un Virzì ispirato come non mai quello divenuto padre di un figlio avuto dall’attrice Micaela Ramazzotti, già musa dei suoi lavori più riusciti (Tutta la vita davanti, La prima cosa bella).
In Tutti i santi giorni lo spaccato d’Italia che emerge risente follemente dello stato di torpore indotto dall’esperienza genitoriale che, si sa, distorce la realtà affollandola ovunque di passeggini, pancioni gravidi e mammelle rigonfie di latte. Come se la crisi (prima ancora demografica) non esistesse, e a riprodursi non fossero rimasti i Chen, i Wang e gli Hu. Se le statistiche infatti ci avevano assicurato che le famiglie si mettevano su in età avanzata, ben oltre dal considerare i trentatré anni della protagonista una soglia da “primipare attempate”, per Guido e Antonia la soluzione al caro vita e ad un lavoro insoddisfacente può arrivare solo con la messa al mondo di un bambino. Lui toscano, lei siciliana, innamorati a Roma e divisi dalle ore notturne in albergo e dai turni di giorno in stazione: in assenza di radici la procreazione diventa l’unico modo non solo per ottenere un punto fermo, ma per dimostrare di valere qualcosa. Conformandosi ad un ceto che anziché puntare in borsa, investe nella prole. Ed è alla luce di un’austerity durata troppo a lungo, che alla stanca rassegnazione del punto di vista sociale il film, decisamente in netta opposizione al recente Gli equilibristi di Ivano De Matteo, fornisce una risposta carica di speranza verso i rapporti umani, ripristinando la filosofia dei due cuori e una capanna come trampolino di lancio per guardare avanti. “… Mentre fuori tutto, tutto? Va, va a rovescio ma, vedrai, che in qualche modo si farà”: così intona il testo della colonna sonora, sulla scia di quel clima popolare dei Poveri ma belli che ripagava le disgrazie con l’amore, antidoto consolatorio alla mancanza di pane. Il cinema di Virzì fa lo stesso, non si piange addosso e volta pagina, mentre noi attendiamo lo scoppio di un nuovo boom economico. Tutti i santi giorni.
Tutti i santi giorni [Italia 2012] REGIA Paolo Virzì.
CAST Luca Marinelli, Thony (Federica Victoria Caiozzo), Micol Azzurro, Frank Crudele.
SCENEGGIATURA Francesco Bruni, Paolo Virzì, Simone Lenzi (tratta dal romanzo La generazione di Simone Lenzi). FOTOGRAFIA Vladan Radovic. MUSICHE Thony.
Commedia, durata 102 minuti.