Mr. Wiggles, l’anti-Ted
L’imperdonabile colpa di Seth MacFarlane è di aver scelto come protagonista di Ted, tra i tanti possibili animali di pezza da rendere vivi, un orsetto. Di più, oltre che dotarlo di parola e pensiero, MacFarlane lo ha reso dipendente dalle droghe, affezionato agli alcolici, casinista e sboccato.
Il parallelo diventa inevitabile ed ecco che, alla vista di Ted, subito ci appare il suo progenitore di pezza attivo per ora solo su carta stampata (e speriamo rimanga così): Mr. Wiggles. La creatura di Neil Swaab, protagonista di una serie di strisce arrivate in Italia grazie a Internazionale, ha meritato in anni recenti la pubblicazione di due “monografie” (Mr. Wiggles e Mr. Wiggles colpisce ancora), che ne hanno accresciuto la fama. Semplificando, potremmo dire che la serie de I Griffin sta a South Park (ecco un fulgido esempio di “volgarità liberatoria” al quale forse anche Neil Swaab deve qualcosa), come l’orsetto Ted sta all’omologo peluche Mr. Wiggles. Non basta: le “pseudo-irriverenze”, il cattivo gusto, il moralismo fintamente nascosto di MacFarlane sono lontanissime dalla dissacrante e autentica cattiveria di Swaab. Certo anche Mr. Wiggles usa un linguaggio volgare, dove al turpiloquio si accompagnano situazioni che vanno tranquillamente oltre il politicamente scorretto. Nel leggere, pure se il protagonista ha le sembianze di un innocuo orsetto pezzato dall’innocente sorriso ricamato sul muso, si viene talvolta sfiorati dal disgusto, lo stesso misto a incredulità che immancabilmente coglie Neil, il sociopatico coinquilino umano di Mr. Wiggles, alter ego dello stesso Swaab nonché primo destinatario dei suoi racconti. Mr. Wiggles è dipendente da crack ed eroina (tra le altre cose) e pensa solo a scopare: dalle puttane sieropositive alla zoofilia, dall’abuso di bambini indifesi all’uso improprio di oggetti inanimati. Filmando il tutto, ovviamente. La sua grandezza sta proprio nell’“estremismo” col quale sovverte e mette a nudo convenzioni e moralismi della nostra società: si parla di sesso, di dipendenze, di violenza fisica e psicologica con un linguaggio ficcante, cinico, osceno e tremendamente divertente. Mr. Wiggles è una piccola ma potentissima calamita per ogni devianza e perversione umana: è erotomane, razzista, violento, sboccato, psicotico. Però non si nasconde, anzi si espone raccontando candidamente quello che fa e pensa; è consapevole di essere “un orsetto molto malato” e allo stesso tempo non vuole essere nient’altro. Mr. Wiggles è l’antieroe che facendosi emblema di tutto ciò che è proibito diventa portatore dei mali della società e così, emarginato e oscenamente controcorrente, è libero di darci la sua visione lucida e spietata di televisione, politica, religione, controllo di massa e Potere. Nello scandalizzarci, riesce allora a farci ridere e riflettere.
Neil Swaab ha però già scritto la parola “fine” sul suo fumetto. Con l’ultima striscia (numero 666 ovviamente) abbiamo salutato Mr. Wiggles e se ci coglie un vago senso di abbandono ecco che è lui stesso a soccorrerci con parole di conforto: “Il mondo è pieno di devianze e perversioni. Basta sapere dove guardare”. Hai ragione Mr. Wiggles, lo abbiamo imparato bene. Solo che, senza di te, sarà infinitamente meno divertente.
Mr. Wiggles [Rehabilitating Mr. Wiggles Vol. 1, USA 2002]
TESTO e DISEGNI Neil Swaab.
PUBBLICATO DA Internazionale – Fusi Orari [ed. italiana, 2007]
Mr. Wiggles colpisce ancora [Neil Swaab: Rehabilitating Mr. Wiggles, USA 2005]
TESTO e DISEGNI Neil Swaab.
PUBBLICATO DA Internazionale – Fusi Orari [ed. italiana, 2009]