La tv via cavo Hbo nel 2012, fra gli altri successi, ha prodotto un film tv, Game Change e una comedy, Veep, che hanno come protagoniste uno la candidata vice-presidente degli Stati Uniti Sarah Palin, l’altro una – ideologicamente generica – vice-presidente creata dal noto comico e sceneggiatore britannico Armando Iannucci (The Thick of It), Selina Meyer.
Game Change, diretto da Jay Roach e interpretato da un cast di prim’ordine (Julianne Moore – vincitrice dell’Emmy per la miglior interpretazione femminile, Ed Harris e Woody Harrelson), è tratto dal best seller omonimo e racconta l’indimenticata campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti del 2008, e più precisamente la scelta da parte di John McCain e del suo entourage, di candidare a vice-presidente la sconosciuta governatrice dell’Alaska, Sarah Palin. Il punto di vista del racconto è quello di Steve Schmidt, il principale consulente politico di McCain. Durante un’intervista Schmidt illustra il reclutamento e il percorso (accelerato) di formazione della Palin. In un primo momento emerge il ritratto di una donna forte, fiera: il personaggio mediatico che serviva a McCain per tentare di correre contro Obama. Ma in poche settimane la governatrice mostra tutta la sua inesperienza, l’ignoranza imbarazzante in politica estera, l’eccessivo conservatorismo e soprattutto l’incapacità di mantenere quel basso profilo che è richiesto al candidato vice-presidente, un ruolo di scarso rilievo nel sistema politico americano (salvo alcuni casi, vedi Cheney).
Ed è proprio sull’irrilevanza della posizione del vice-presidente che fa perno Veep, la più sfrontata, sboccata e triviale comedy che si sia vista negli ultimi tempi. Selina Meyer (Julia Louis-Dreyfus) parla come uno scaricatore di porto, è sleale, scorretta e insensibile. Entra ogni giorno in ufficio chiedendo alla segretaria se il Presidente l’ha cercata – e, ovviamente, la risposta è sempre negativa. Circondata da uno staff di giovani rampanti – se possibile ancora più scurrili– la VP non vede attuato nessuno dei suoi progetti e trascorre le sue giornate presenziando a inaugurazioni e inutili cocktail formali. Tra il riferimento (non confermato dagli autori) alle numerose gaffe compiute dalla Palin e la strizzata d’occhio ad alcuni scivoloni di John Biden, Veep si candida a serie politica del momento (una seconda stagione è in fase di realizzazione) e se il ritratto del personaggio politico femminile ne esce piuttosto ammaccato – e non possono che aprirsi delle riflessioni in merito, entrambe le protagoniste di questi brillanti progetti Hbo (ancora inediti in Italia), che si servono di stili e generi pressoché opposti, si sono invece aggiudicate un Emmy per la miglior interpretazione.