Labbra, cuore, ossa…
Il cinema di Jacques Audiard è fatto di personaggi sporchi e cattivi, di storie dolorosamente reali ma soprattutto è fatto di corpi che sono elementi cruciali nello sviluppo della trama. Nei suoi precedenti lavori, su tutti Sulle mie labbra, Tutti i battiti del mio cuore e Il profeta, i corpi hanno sempre caratterizzato luoghi e situazioni; con il suo ultimo film Un sapore di ruggine e ossa tutto ciò si riconferma ma con qualche sbavatura in più.
Un sapore di ruggine e ossa è un film carnale e brutale, che trasuda sangue e sesso, in cui ogni tipologia umana caratterizza un sentimento e un modo di vivere: a partire dai protagonisti Stephanie e Alì, Marion Cotillard e Matthias Schoenaerts, donna privata dell’uso delle gambe per un incidente e uomo creato da lividi e ferite dovute all’”hobby” di pugile di strada, ogni personaggio è in primis il proprio corpo. E così la sorella di Alì porta sul viso la fatica e le angherie del proprio lavoro e il figlio di Alì, Sam, così magro e ossuto, rispecchia il suo passato sulla strada; corpo e anima rappresentano un tutt’uno e sono armonicamente credibili. Anche il “corpo film” attraversa degli stadi di modifica che in alcuni momenti però, per una sceneggiatura che si ferma sulle azioni approfondendo poco i personaggi, rendono la storia poco verosimile (su tutto basti pensare al personaggio di Stephanie e al suo “lutto” risolto velocemente). Siamo di fronte comunque ad un’opera complessa che ragiona su tante, troppe, cose: c’è un ragionamento lucido sulla crisi dei nostri tempi che influisce anche sulle relazioni personali, c’è l’antitesi tra il bello e la miseria, tra il sesso e l’amore, il tutto frullato in un melodramma che non vuole essere accorato. La retorica, sempre dietro l’angolo nel cinema di Audiard, viene schivata anche qui attraverso le ottime interpretazioni degli attori, nei loro gesti e nelle loro espressioni in cui la mano del regista è palese. Audiard, come accade in tanto cinema francese d’autore contemporaneo, sovraccarica la scrittura cercando in qualche modo di rassicurare lo spettatore, cosa che invece aveva evitato con la durezza e la crudeltà in Il profeta, ma il pathos non manca ed è accompagnato dalle sontuose musiche di Desplat.
Un sapore di ruggine e ossa [De rouille et d’os, Belgio/Francia 2012], REGIA Jacques Audiard.
CAST Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Céline Sallette.
SCENEGGIATURA Jacques Audiard e Thomas Bidegain. FOTOGRAFIA Stéphane Fontaine. MUSICHE Alexandre Desplat
Drammatico, durata 120 minuti.