Speciale 69° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
VENEZIA 69 – CONCORSO
Tra palco e realtà
Periferia di Roma. Gina (Giulia Valentini) ha un appuntamento con un politico che potrebbe aprirle le porte al mondo dello spettacolo. Marco (Filippo Schicchitano), al suo primo giorno di lavoro, è l’autista che deve portarla all’incontro. Entrambi ragazzi, si ritrovano improvvisamente nel mondo adulto, fatto di scelte e compromessi. E niente sarà più come prima.
Francesca Comencini, dopo il tema delicato della nascita e dell’attesa ne Lo spazio bianco, torna con un film che mescola i toni della commedia a quelli drammatici. La particolarità, però, sta nel fatto che tutta la vicenda si svolge nell’arco di ventiquattro ore. E con questo anche l’evoluzione dei protagonisti. Si incontrano, si conoscono e trascorrono una giornata all’insegna di equivoci, confessioni e divertimento. È Gina a condurre il gioco e Marco la segue, dimostrandosi il più responsabile. Ma quando le cose si fanno serie, i ruoli si invertono e le carte si mescolano, rivelando però la fragilità adolescenziale di entrambi. La Comencini si focalizza proprio su questo, mostrandoci un mondo che per i giovani di oggi è ancora difficile da vivere. Il lavoro, lo spettacolo, le differenze sociali sono tutti argomenti che vengono visti dagli occhi di due ragazzi che vogliono diventare qualcuno, o almeno ci provano. E ad accumularle tutte c’è la “bellezza”, parola che nel film viene ripetuta spesso. La bellezza, quella di Gina così come quella di Roma, ha un valore, ma spesso viene scambiata come merce. Un tema, che forse per la sua profondità, delicatezza e pesantezza, viene trattato con leggerezza e superficialità. È questa contrapposizione che non convince del tutto, lasciando lo spettatore più con la consapevolezza che si tratti di finzione che non di realtà. Perché quello che accade ai due protagonisti nell’arco di una sola giornata sembra già visto e rivisto. La regista, che pur riesce a trasmettere soprattutto nel finale un forte senso di malinconia, utilizza molti primi piani per mostrare l’alchimia e la spontaneità dei due protagonisti, interpretati dall’esordiente Giulia Valentini e da Filippo Schicchitano (al secondo ruolo dopo Scialla!). È su di loro che il film ruota, sui loro pensieri e sui loro modi di essere. O meglio, su ciò che fingono di essere per recitare una parte che non appartiene a loro stessi, o per raggiungere quel sogno che magari non gli appartiene neanche.