INEDITO – USA 2011
Un anomalo gangster movie
Tratto dal romanzo “To Kill the Irishman: The War That Crippled the Mafia” di Rick Porello, Kill the Irishman è ispirato alla vicenda realmente accaduta al gangster irlandese Danny Greene, responsabile del collasso delle associazioni mafiose negli Stati Uniti.
Siamo a Cleveland, negli anni Settanta. Danny Greene, di origine irlandese, diventa dirigente di un sindacato entrando in contatto con la malavita del luogo e gestendo alcuni traffici illegali. Accusato dalle autorità, onde evitare di finire in carcere stringe un patto con l’FBI: riallacciati i vecchi rapporti criminali sarà il loro informatore. Entrato in affari con la mafia italiana riesce ad eliminare un potente boss, innescando così una guerra fra bande e numerosi attentati alla sua vita. A metà fra gangster movie e biopic, il film di Jonathan Hensleigh riesce in maniera semplice e senza grandi pretese a ricostruire una vicenda vera, rimasta negli annali della storia criminale americana. Il regista, infatti, punta sul realismo grazie ad una fotografia capace di riportarci direttamente indietro nel tempo fino agli anni Settanta. Lo stile vicino al documentario attinge a numerose immagini di repertorio prese soprattutto da reportage televisivi che inquadrano scene del crimine in seguito a sparatorie, assassinii e violenze di vario tipo. Tuttavia, la violenza non è mai iperrealista come nei grandi capolavori del gangster movie dalla New Hollywood in poi, perché qua si vuole solo documentare con la necessaria verosimiglianza fatti di cronaca realmente accaduti. Imponente il cast del film a partire dall’attore protagonista, l’irlandese Ray Stevenson, perfetto nei panni del gangster doppiogiochista e solitario che si vendica di tutti coloro che lo vogliono morto. A lui si aggiungono alcuni volti noti già interpreti di film dello stesso genere: dal Christopher Walken di King of New York (1990) di Abel Ferrara al Paul Sorvino di Quei bravi ragazzi (1990) di Martin Scorsese, cui si aggiungono Tony Darrow e Steve Schirripa della serie televisiva I Soprano. Forse non siamo di fronte ad un capolavoro, ma certamente Kill the Irishman è un’opera che avrebbe meritato di essere proposta nelle nostre sale. Visto il suo potenziale, resta inspiegabile perché mai i distributori italiani si siano lasciati sfuggire un’occasione del genere.