L’insostenibile leggerezza dello staccare la portiera di una Smart con una mano
Le cose si mettono male per i mercenari di Stallone. Attaccati all’improvviso da una cinquantina di uomini armati più tank, si difendono come possono, ma le pallottole e i ripari stanno finendo. Poi, d’un tratto, l’inferno: una tempesta di piombo si abbatte sui cattivi, staccando arti e spappolando teste, mentre un rpg ferma definitivamente il tank. Che diavolo è successo? Chi diavolo è stato? Nel silenzio, in mezzo a decine di cadaveri e al carro armato in fiamme, compare Chuck Norris, gagliardo come non mai.
Questa, probabilmente, è la scena migliore de I mercenari 2, sgargiante tupperware per la raccolta e la conservazione di icone ormai canute di un tipo di cinema che da tempo ha perso il suo smalto, quell’action fracassone dalla dubbia moralità e dall’elevato tasso di esplosioni e frasi sborone, con trame del tutto idiote ma fottutamente esaltanti.
Stallone, Schwarzenegger, Lundgren, Van Damme, Willis, Norris, tanto per citare solo i veterani presenti in questo (ennesimo) patchwork di citazioni di un’epoca che fu. Perché a differenza del primo I mercenari – che quanto meno non si limitava a sparatorie ed esplosioni ma proseguiva un interessante discorso sul passare del tempo sviluppato da Stallone a partire da Rocky Balboa e John Rambo, ma già in nuce in cagate pazzesche come Driven o Shade – qui l’unico divertimento è beccare più citazioni possibili dei classici dell’action anni ‘80, molte facilmente riconoscibili, altre un pelo più hardcore (tipo Schwarzy, che compare urlando “sono tornato!” e in sottofondo le prime tre note di apertura del tema di Terminator). E, sempre rispetto al primo capitolo, si sente anche l’assenza di Sly dietro la macchina da presa, lasciata nelle mani del mestierante Simon West, presenza fantasmatica unicamente in grado di replicare sequenze viste altrove (Stallone abbatte un elicottero lanciandogli contro una moto: Willis e Len Wiseman lo avevano già fatto, e molto meglio, in Die Hard – Vivere o morire). Un filmetto, in definitiva, questo I mercenari 2, che senza le cariolate di star presenti, probabilmente sarebbe uscito tra qualche anno, straight-to-video. Detto questo, è anche vero che vedere Schwarzy staccare la portiera di una Smart con una mano (“qui dentro non mi ci stanno i piedi!”) quasi giustifica il prezzo del biglietto. Quasi.