Mercoledì 22 agosto 2012, Premium Energy, ore 22.55
“Presidente di che?”
Siamo nel futuro, Manhattan è trasformata in un carcere di massima sicurezza. Un uomo ha ventiquattrore per farvi irruzione, trovare e portare in salvo il presidente degli Stati Uniti precipitatovi con l’Air Force One. Questa la trama di 1997: Fuga da New York, opera visionaria di John Carpenter, regista di genere che però si è sempre comportato da autore, basti solo pensare alle colonne sonore dei suoi film, da lui composte ed eseguite.
Ma non è tanto la trama che rende questa pellicola un cult. Trama che, in fin dei conti, risulta scontata, quasi banale e senza grandi svolte narrative: il classico salvataggio. Eppure è funzionale a quelli che sono i due elementi fondamentali per la riuscita del film. Il primo è sicuramente il fascino esercitato dall’ambientazione. Manhattan, il simbolo della potenza (soprattutto economica) americana, ridotta ad un grande carcere isolato da un muro che la circonda. All’interno vi sono rinchiusi i peggiori pazzi criminali che l’hanno devastata rendendola una sorta di inferno. Solo all’esterno vi è un corpo speciale posto a controllo per impedire che nessuno fugga. Un microcosmo avulso dal resto del mondo in cui i criminali si sono organizzati in bande, controllando ognuna un proprio territorio. Un contesto estremamente affascinante, cupo e misterioso in cui viene calato l’altro elemento di successo, il protagonista Jena Plissken (Snake in originale) interpretato da Kurt Russell, attore feticcio di Carpenter con il quale lavorerà in altri film fra cui La cosa (1982) e Grosso guaio a Chinatown (1986). Un ex militare dedicatosi alla criminalità che accetta per necessità di salvare il Presidente, anche se a lui non gliene importa nulla – “Presidente di che?” chiede al direttore del carcere (Lee Van Cleef). Cinico e solitario, Jena è un antieroe, non ha nulla da perdere se non la vita, e diventa subito un’icona grazie a pantaloni mimetici, giacca in pelle, capelli lunghi e benda all’occhio sinistro. Un personaggio che forse persino supera il film del quale fa parte e che ritornerà, sempre interpretato da Kurt Russell, nell’inevitabile sequel Fuga da Los Angeles (1996). Carpenter non perde l’occasione per irridere le autorità: quel Presidente da salvare è una caricatura di quello che dovrebbe essere l’uomo più potente della Terra. Nelle mani del Duca – il capo dei criminali di Manhattan – è un uomo impaurito e codardo che non prende nessuna iniziativa, cui viene pure fatta indossare una parrucca bionda da donna. Solo quando in salvo al di sopra del muro di cinta, quando cioè è di nuovo intoccabile, si vendica del suo carnefice. Carpenter più di trent’anni fa aveva messo in scena un futuro pessimista, con la criminalità aumentata del 400% e una galleria di personaggi tendenzialmente negativi. Bisogna ammettere che non ci aveva visto male.
1997: Fuga da New York [Escape from New York, Gran Bretagna/USA 1981] REGIA John Carpenter.
CAST Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence.
SCENEGGIATURA John Carpenter, Nick Castle. FOTOGRAFIA Dean Cundey. MUSICHE John Carpenter, Alan Howarth.
Azione/Fantascienza, durata 99 minuti.