The amazing Garfield
Abbandonato a sette anni dai genitori per motivi a lui ancora sconosciuti, Peter Parker viene affidato alle cure della zia Mary e dello zio Ben. Dieci anni dopo, rovistando in soffitta, Peter scopre una misteriosa valigetta appartenente al padre, il cui contenuto lo porterà al dottor Connors, sperimentatore degli incroci tra cellule umane e animali, nonché amico di famiglia e collega del padre alla Oscorp.
E proprio alla Oscorp Peter viene morso da un ragno e si ritrova, di lì a poco, dotato di straordinari poteri. Spinto dalla sua nuova identità e dalla ricerca di vendetta personale, Peter diventa Spider-Man e passa le sue nottate a combattere il crimine, lottando contro malviventi di ogni risma e lucertole giganti, mentre la polizia gli dà la caccia credendolo un pericoloso vigilante. 
E a dirigere le forze dell’ordine è proprio il capitano George Stacy, padre della ragazza di cui Peter è innamorato, Gwen. Entrati in sala, bastano pochi minuti di proiezione per accantonare la trilogia di Raimi e Tobey Maguire, e lasciare spazio a Marc Webb e Andrew Garfield (The Social Network) nella nuova versione di The Amazing Spider-Man. Il film presenta un mood più dark rispetto alla precedente trilogia, e dedica ampio spazio all’oscuro passato di Peter, permettendo così, a chi non ha mai letto il fumetto della Marvel, di appassionarsi alla storia. Andrew Garfield sembra stare comodo dentro l’ormai abusata tutina rossa e blu, dando al personaggio quei tratti di arroganza e cinismo tipici del personaggio di Stan Lee e Steve Ditko. È questo il punto forte del film: la prova di Garfield rende il personaggio meno “fumetto” e più “uomo”, facendo emergere sì il suo lato da paladino della giustizia, ma mostrandone anche le debolezze di carattere. Debolezze che non si riscontrano solo nell’essere un liceale sfigatello dal passato triste, ma anche nella sua maldestra strafottenza, come quando veste la maschera per la prima volta, picchiando uomini nei vicoli bui, o a scuola sbeffeggiando quell’idiota di Flash. Tutto questo lo rende più conforme alla personalità che avevamo visto sulla carta stampata, rendendolo allo stesso tempo più vicino a noi, perdendo quell’immagine patinata del supereroe invincibile. Trascurabile invece è il 3D, superfluo per buona parte della pellicola e meno spettacolare di quanto ci si aspetta nel resto.
The Amazing Spider-Man [Id., USA 2012] REGIA Marc Webb.
CAST Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Martin Sheen, Sally Field.
SCENEGGIATURA James Vanderbilt, Alvin Sargent, Steve Kloves (tratta dal fumetto della Marvel creato da Stan Lee e Steve Ditko). FOTOGRAFIA John Schwartzman. MUSICHE James Horner.
Azione/Fantascienza/Drammatico, durata 136 minuti.