Maremetraggio, Trieste, 1-7 luglio 2012
Felicità è anche un campo di calcio nel fango!
Si sta svolgendo in questi giorni a Trieste Maremetraggio, Festival Internazionale del cortometraggio e delle Opere Prime. In quest’ultima categoria si è tenuta le proiezione di Il paese delle spose infelici, film d’esordio di Pippo Mezzapesa, presentato anche al del Festival Internazionale del Film di Roma.
Veleno (Nicola Orzella) e Zazà (Luca Schipani) non possono essere due quindicenni più diversi: il primo, provenendo da una famiglia borghese, vuole allontanarsi da questo mondo pulito, il secondo invece può contare solamente su un fratello spacciatore e sul calcio. E sarà proprio lo sport che li farà diventare amici, ma soprattutto permetterà a Veleno di “sbucciarsi le ginocchia” e a Zazà di sperare in un futuro migliore. A unirli ancora di più una bellissima donna, Annalisa (Aylin Prandi), quasi una madonna per loro.
Tratto dal romanzo omonimo di Mario Desati, il regista Mezzapesa si sofferma principalmente sulla componente narrativa, ma con un occhio di riguardo per l’ambientazione. Le vicende del film si svolgono a Martina Franca, in una Puglia che rispecchia da una parte il potere dell’industrializzazione ma dall’altra mostra anche un paese abbandonato a se stesso, e i suoi abitanti con lui. La scenografia di Sabrina Balestra è essenziale, a volte quasi povera, come a voler rimarcare la solitudine dei protagonisti. Infatti è proprio sulla narrazione lineare che si concentra il regista, utilizzando inquadrature semplici e soffermandosi a volte su dettagli che poi rimandano a significati più profondi. Ad esempio all’inizio come per Zazà sia sintomo di felicità sbucciarsi le ginocchia e rotolarsi nel fango e per Veleno questo sia quasi un tabù. Due mondi opposti per vivere la propria vita, ma i protagonisti riusciranno a portare dalla loro la voglia di fuggire, qualsiasi cosa essa rappresenti.
Il regista punta su attori locali, ragazzi che conoscono quel mondo meglio di chiunque altro. E questo nel film si vede: si percepisce la verità degli avvenimenti e la speranza dei protagonisti che a volte può essere semplicemente giocare una partita di calcio su un campo d’erba.