A volte (ri)capita
Correva l’anno 1974 e sugli schermi televisivi apparivano i personaggi di Happy Days, con la promessa di raccontarci le avventure del protagonista Richie Cunningham e dei suoi amici. Dopo poche puntate però, fu chiaro a tutti che il protagonista assoluto della serie era diventato Fonzie, il più bizzarro di tutti, e da quel momento gran parte delle vicende furono incentrate su di lui.
Eccoci dunque al 2007: allo stesso modo di Richie, Leonard, annunciato protagonista di The Big Bang Theory, viene spodestato dal trono e nel cuore dei fan dal ben più geniale e strampalato Sheldon (per il quale Jim Parsons riceve annualmente premi e riconoscimenti).
Arrivata alla sua quinta stagione, conclusasi negli Usa il 10 maggio, la serie conferma la propria struttura, con risate, ospiti celebri e nerd, svelamenti amorosi e “Bazinga!” annessi. Dopo il finale della quarta che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso, con uno snodo narrativo a dir poco inatteso, arriva la quinta stagione che, nei suoi primi episodi, si preoccupa (forse troppo) di rendere conto delle inquadrature lasciate interrotte. Del resto, per gli amanti di The Big Bang Theory, non è tanto importante la trama, quanto le elucubrazioni mentali dei quattro amici e delle tre ragazze che li circondano.
La trama si svolge, senza forti scossoni, ancora intorno ai ragazzi, ma soprattutto intorno alle loro gag: anche per questo sarebbe a dir poco auspicabile un netto miglioramento del doppiaggio e della traduzione dialoghi, che da sempre penalizzano in modo decisivo il successo della serie nel nostro paese. Battute storpiate, botta e risposta che perdono brillantezza e tutta la lista dialoghi che rende la serie più in linea con la prima versione della puntata pilota (fortunatamente subito ritirata), che alle stesse puntate trasmesse negli Usa. La questione doppiaggio/sottotitoli divide da tempo spettatori ed esperti, ma per il momento non ci sono molte alternative per un pubblico, come quello italiano, che non è (e spesso non vuole essere) abituato né ai sottotitoli, né all’apprendimento di lingue che, seppur universalmente diffuse, restano comunque straniere. In seguito a proteste ricevute per il pessimo doppiaggio, ne fu fornita una versione più fedele all’originale: migliore ma non ottimale.
Con la consapevolezza che le puntate italiane non sono all’altezza delle originali, la quinta stagione si lascia un po’ calare sul finale, ma le speranze restano vive per il futuro, considerando che la produzione ha già rinnovato la serie per altri due anni.
The Big bang Theory [id., USA 2011-12] IDEATORE Chuck Lorre, Bill Prady.
CAST Johnny Galecki, Jim Parsons, Kaley Cuoco, Simon Helberg, Kunal Nayyar, Melissa Rauch, Mayim Bialik.
Sit-com, durata 22 minuti (episodio), stagione 5.