Gli alieni buoni di Spielberg
Dopo l’avvento della televisione negli anni Sessanta e il riassestamento generazionale della New Hollywood nel decennio seguente, il cinema americano cerca di ritrovare un certo predominio non solo in patria ma anche all’estero, puntando su film di ampia spettacolarità sia per quanto riguarda i generi sia per la sperimentazione di effetti speciali.
È in questo panorama che esce nelle sale nel 1977, con qualche mese di ritardo su quanto preventivato, Incontri ravvicinati del Terzo Tipo. Steven Spielberg è un giovane regista già affermato, avendo raggiunto il successo due anni prima con Lo squalo, e si dedica ora ad un genere che gli sta molto a cuore: la fantascienza, che aveva già trattato in precedenza con Firelight (cortometraggio girato quando aveva solo 17 anni) e che continuerà a trattare durante tutta la sua carriera, basti pensare a E.T. – in cui mantiene la collaborazione con Carlo Rambaldi per i disegni degli alieni – o a Minority Report (2002) e La guerra dei mondi (2005). Non è un caso che lo stesso anno veda uscire anche il primo film della lunga saga di Star Wars, poiché Spielberg e Lucas sono, oltre che amici di vecchia data, anche colleghi di grande stima reciproca che insieme hanno definito il cinema di quel decennio e di quello successivo. Quel che caratterizza la storia di Incontri ravvicinati è la focalizzazione sull’aspetto umano anziché militare della vicenda. I protagonisti infatti sono persone comuni che hanno vissuto in prima persona un’esperienza catalizzante come l’incontro con entità aliene. Tra queste Roy, un manutentore delle linee elettriche, e Jillian, una madre il cui bimbo è stato rapito dagli alieni, uniscono le forze per interpretare i segni che giungono loro su quanto accaduto e che li portano presso la Torre del Diavolo. Lì scopriranno una base militare attrezzata all’imminente incontro con gli alieni, che si dimostrano pacifici ed interessati alla razza umana, delineando così un’ulteriore novità nella prospettiva sugli alieni, visti finora soltanto come degli invasori guerrafondai. Esistono tre diverse versioni di questo film: la versione cinematografica originale, una “special edition” datata 1980 (che comprende delle scene all’interno della navicella aliena) ed una “collector’s edition” del 1998 comprensiva di un “making of” girato in occasione del ventennale del film. Non sappiamo quale versione sarà trasmessa domani su Rete4, ma sarà certamente un’occasione da non perdere per vedere un ottimo film di fantascienza che non risente del passare degli anni. Ultima nota per i cinefili: lo scienziato che si occupa del contatto alieno è interpretato da François Truffaut.