Uno scontato ritorno a sorpresa
All’uscita del primo capitolo della saga degli “uomini in nero”, nel 1997, il successo non arrivò inaspettato, ma qualcosa lasciò sorpresi: il presentimento che fossero nati nuovi personaggi nella mitologia cinematografica collettiva.
Per l’Agente J (Will Smith) e l’Agente K (Tommy Lee Jones) è arrivato il momento di spolverare le loro divise, a distanza di un decennio dall’ultima avventura, per affrontare nuovi nemici e remote (rimosse) nemesi, questa volta ricorrendo addirittura a un viaggio nel tempo, in funzione di un lieto fine decorato da svelamenti radicali. Un 3D ben curato e contorni molto glamour (a cominciare dal cat walk che apre il film) incorniciano un film che aveva tutta l’aria di non valere tanto più dei suoi guadagni al botteghino. La terza dimensione risulta non essere una mera scusa per aumentare il prezzo del biglietto, visti gli ottimi esiti di grafica ed effetti speciali; inoltre la trama riesce ad incuriosire e mantenere il ritmo narrativo, nonostante il prodotto finale resti comunque orientato ai grandi numeri degli incassi in modo abbastanza palese. I capricci di Will Smith per la sua presenza in questo capitolo sembrano insomma essere stati accontentati dalla produzione, sia sul fronte della paga dell’attore che della composizione della troupe: sebbene i presupposti non inducano a simpatizzare per il volto dell’agente J, la sceneggiatura conquista qualche sorriso divertito e qualche sguardo commosso e compassionevole. Alcuni dettagli sembrano un déjà vu: gli extraterrestri assomigliano in modo sospetto ai demoni di Buffy, il salto nel vuoto (e nel tempo) ci riporta ai voli di Spider-Man sopra la città e quegli sguardi in macchina di Tommy Lee Jones ricordano la coppia Sergio Leone/Clint Eastwood. La rielaborazione della realtà creata negli altri due capitoli porta a una proposta di volti già noti e vicende a tratti prevedibili, ma tiene il ritmo e, importante soprattutto per la riuscita economica, cattura l’attenzione del suo pubblico eletto. Il target di riferimento sono ragazzi preadolescenti, troppo piccoli per aver seguito al cinema le precedenti avventure dei MIB e aver ballato sulle note di Men in Black (la canzone), ma grandi abbastanza da essersi appassionati ai protagonisti tramite tv e dvd, così da lasciarsi affascinare da queste immagini (spesso non molto seducenti) del passato e del futuro, senza la necessità di un effettivo sforzo delle meningi e senza disquisizioni filosofiche, visto che il film, fortunatamente, non sembra avere la superbia di arrivare così lontano.
Men in Black 3 [Id., USA 2012] REGIA Barry Sonnenfeld.
CAST Will Smith, Tommy Lee Jones, Josh Brolin, Michael Stuhlbarg, Emma Thompson.
SCENEGGIATURA Etan Cohen. FOTOGRAFIA Bill Pope. MUSICHE Danny Elfman.
Commedia/Fantascienza/Azione, durata 103 minuti.