Mosaico d’Europa Film Fest, Ravenna 14-21 aprile 2012
Anarchy in the UK
Tra i tasselli più vitali raccolti quest’anno per la VI edizione del Mosaico Film Festival di Ravenna dedicato al cinema europeo, spiccano la brutalità e la violenza bestiale liberate dall’inchiostro del britannico Phil Mulloy.
Nel dominio assoluto di una computer grafica sempre più elaborata, il ritorno al disegno animato minimal e stilizzato è la via per intessere al cinema “una conversazione tra lo schermo e il pubblico”, perseguendo l’idea di una “democrazia partecipativa” che fondi nella circolarità degli stimoli e nello scambio di impulsi bidirezionali l’obiettivo primario.
Le sagome nere di Goodbye, Mr. Christie, cariche di follia distruttiva, ma apparentemente innocue e adatte a dei minori quanto le imprese di Grattachecca e Fichetto, elevano l’immaginazione al potere facendola sprofondare al contempo negli abissi del subconscio. Le pulsioni interiori, i desideri ancestrali, gli istinti ferini tenuti a bada dalla rassicurante cornice di Wellington Green, contesto ideale di una società borghese che si addomestica con carte da parati a cuoricini e fiorellini, e buoni omaggio del market Tesco (unica garanzia di fidelizzazione), trovano in Mr. Christie la prima vittima del fallimento di secoli di civilizzazione forzata.
Il germe del male, covato e represso, sepolto nel buio di conflitti e negazioni, è pronto ad esplodere in qualunque momento se si incontra il diavolo tentatore del piacere terreno, forza ineluttabile che muove tutti i destini. Nessun problema finché si tratta di allentare i freni inibitori con un marinaio dall’accento francese, purché la notizia non esca dalla sfera privata o al massimo dal confessionale di una Chiesa. La faccenda si complica invece se l’evento avviene in diretta televisiva , istituendo il modello comportamentale da seguire per ottenere notorietà, e contagiando la collettività con un effetto domino di furia sessuale e omicida, che culmina nelle ossessioni malate di Padre Benleof (a indicazione di un non tanto velato anticlericalismo).
La spregiudicatezza e il feroce sarcasmo di Mulloy prendono di mira gli eterni interrogativi sulla natura umana, attualizzandoli nella polemica rivolta al rapporto con i mezzi di comunicazione, responsabili della diffusione del morbo che porterà all’estinzione e all’implosione terrestre. Nel pazzo mondo di Goodbye, Mr. Christie affiora tutto lo spaesamento dell’uomo contemporaneo, la schizofrenia mista alla paura per un’epoca che già nella sua definizione, “post-moderna”, racchiude i limiti di un punto oltre al quale non ci si riesce ad addentrare. Può succedere allora che perdendo improvvisamente le poche certezze in possesso, un cane parlante si spari perché scaricato dall’attenzione dei media, i teenagers senza punti di riferimento nutrano come massima aspirazione quella di farsi acclamare in quanto assassini, che nello stesso infernale girone dantesco si ritrovino Hitler, Gesù Cristo e il Conte Dracula perché “famosi”, ma soprattutto, che nel caos generale Dio muoia schiacciato come un ragno. Bisognerà attendere un nuovo Big Bang per ripartire da zero, e dalle infinitesimali gocce di sangue che il delirio ha sparso, si genereranno nuove costellazioni.
Per il momento non resta che dire: goodbye umanità.