Far East Film Festival, Udine, 20 – 28 aprile 2012
Fenomeno Cosplay
La terza edizione della gara tra cosplay svoltasi durante il Far East Film Festival di Udine ha visto la partecipazione di un nutrito ed agguerrito gruppo di concorrenti, segnale che ormai anche in Italia il fenomeno sta prendendo sempre più piede.
Il cosplay, fusione fra le parole “costume” e “player” (letteralmente, “giocare con un costume”), non significa solamente indossare un vestito che ricalchi le fattezze del personaggio di un fumetto, film o videogioco a cui ci si è ispirati, ma anche calarsi completamente nel ruolo. Non è raro che gruppi di appassionati si riuniscano per il semplice piacere di lavorare sui costumi, anche se sono di sicuro le fiere di fumetti e le convention apposite i luoghi in cui incontrarli più facilmente.
Sebbene da molti venga visto ancora come una sorta di carnevalata fuori stagione, il cosplay in realtà è qualcosa di diverso. Nonostante la possibilità di acquistare vestiti od accessori on-line, la maggioranza preferisce fabbricarsi tutto – o quasi – da sé, dando prova di grande creatività.
Indispensabile è poi la performance del cosplayer, poichè gli appassionati sono assai esigenti verso questa sorta di attori, ed è considerato inammissibile un atteggiamento non pertinente al costume scelto. Per completare il tutto, una buona parte si fa scattare fotografie in location che richiamano i luoghi in cui il personaggio vive le sue avventure. Durante il Far East è possibile ammirare alcuni di questi scatti, ad opera di Demis Albertacci e Paolo Collemare, in vari locali lungo le vie del centro. Se ancora rimanessero dubbi sulla serietà di questo fenomeno, è bene sapere dell’esistenza di un campionato mondiale che si tiene in Giappone, patria ufficiale del cosplay, e in cui partecipano rappresentative proveniente da ogni dove.
Il tempo a Udine anche quest’anno non è stato clemente, però non ha scoraggiato una discreta folla. A presiedere la giuria, oltre al gruppo AAA Cercasi Lupin (vincitori della passata edizione), due ospiti d’eccezione: le pluripremiate cosplay NadiaSk e MoguCosplay, volti notissimi tra gli appassionati. Molti concorrenti avevano già precedenti esperienze nel campo e un paio provenivano da fuori regione. Chiedendo qua e là i motivi per cui si dovrebbe spendere tempo e soldi in quel modo, i partecipanti hanno detto che il loro hobby aiuta a stringere amicizia, creando qualcosa di speciale e divertendosi nell’immedesimazione con uno o anche più personaggi. Tutti sono stati concordi che quel che conta non è il costo di un abito, ma l’impegno messo nella realizzazione.
Varie le categorie in cui si concorreva e in palio per il vincitore assoluto (Emanuele Gherardi, nei panni di Shirosami Ogichi) il titolo di vincitore del Best Italian Far East Cosplayer, valido per la gara che si svolgerà nella più importante fiera italiana di fumetti e videogiochi, il Lucca Comics.