Reese, la nuova Yoko Ono
Prendete la gioviale comicità di Mr. & Mrs. Smith, un po’ d’azione in stile Arma Letale e mescolate il tutto con lo zuccheroso romanticismo delle più brillanti commedie americane degli anni Novanta e otterrete un insolito cocktail cinematografico.
A caldo si potrebbe forse etichettare proprio così questo tentativo, tutto sommato riuscito, di infondere un po’ di pepe alle commedie rosa hollywoodiane o, invertendo il punto di vista, addolcire gli action movie. Protagonisti di questa inconsueta spy story sono due affiatati amici e colleghi alle prese con Lauren, il medesimo oggetto del desiderio, o meglio, loro pomo della discordia: ossia la magnetica Reese Witherspoon che nel film impersona una inconsapevole moderna (e biondissima) Yoko Ono, capace di inficiare definitivamente la loro longeva e inossidabile amicizia (e non lo scioglimento dei mitici Fab Four che l’artista nipponica avrebbe, a detta di molti, causato). Piccolo particolare omesso ma che fa la differenza: i due sono agenti segreti. Entrambi inizialmente convinti a rispettare il gentlemen agreement auto imposto per salvaguardare l’amicizia e accettare chi fra loro dovesse rivelarsi il miglior partito per l’amata ma anche annoiati dal fatto di essere, a causa di un pasticcio occorso nell’ultimo incarico, inconsuetamente relegati a delle mansioni d’ufficio (a loro avviso decisamente troppo tranquille), cedono alla tentazione di sfruttare il fornitissimo corollario di strumentazione e di nozioni “da spia” per avvantaggiarsi sull’altro. Via libera allora ad ogni mezzo più o meno comune e/o lecito pur di disturbare il regolare svolgimento dei reciproci appuntamenti: compresi cimici, riprese ad infrarossi, dardi imbevuti di sedativi e addirittura un’inaspettata pioggia indoor causata dal tempestivo innesco a distanza dell’impianto antincendio. Perché, si sa, proverbialmente “in amore e in guerra tutto è lecito” (da qui l’azzeccato titolo originale che rendeva meglio le vicende del plot) ma sempre ricordandosi che “chi trova un amico trova un tesoro”. Il film segna senz’altro un superamento dei consueti canoni dei personaggi maschili della cinematografia d’azione: se Frank ricorda il classico rubacuori tutto d’un pezzo in stile OO7 (con tanto di super attico sottostante una piscina installata sul tetto e relativa vista di performance natatorie femminili private) Tuck al contrario è il sensibile padre divorziato che soffre per il disfacimento della propria famiglia. Il ritmo narrativo e la brillante sagacia delle battute sono però a tratti discontinui, altalenanti. Convince nuovamente la premio Oscar, che interpreta con dolcezza e decisione l’essenza delle tenaci ragazze moderne: non a caso, la scena più spassosa è quella della gara di paint ball, dove atterra scaltramente la navigata spia con una mossa forse non proprio autorizzata ma efficacissima.
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