Il grande noir
Howard Hawks era uomo d’ingegno, tant’è che prima di approdare a Hollywood negli anni del muto, si laureò in Ingegneria e fece l’aviatore. Ma è grazie alle sue capacità tecniche che fin da subito fece carriera nel dorato mondo del cinema, partendo dai lavori più umili e sviluppando sempre più l’ambizione per il ruolo di regista.
La commedia sofisticata è di certo il genere che l’ha consacrato quale inventore dei suoi stessi canoni. Ma i generi li ha frequentati tutti, creando spesso capolavori indimenticabili. Il grande sonno, completo già nel 1945, uscì nelle sale nel 1946, vantando una sceneggiatura scritta da William Faulkner e Leigh Brackett, un soggetto tratto dall’omonimo racconto di Raymond Chandler, e due attori protagonisti già divi: Lauren Bacall e Humphrey Bogart. Il grande sonno è un noir di tutto rispetto, in cui troviamo il famoso investigatore Marlowe, reinterpretato da Bogart con un velo di ironia sarcastica (sempre presente nelle opere di Hawks, anche le più oscure) e con charme inconfondibile. Questi è chiamato da un vecchio generale ad indagare su un ricatto, che sta subendo a causa della figlia minore Carmen, una splendida e sfrontata ragazzina. Nel frattempo però Marlowe viene a conoscenza di una serie di altri intrighi, che coinvolgono la figlia maggiore di Sternwood, Vivian, il cui marito è misteriosamente scomparso. Siamo di fronte ad un film piuttosto oscuro, un noir nella sua stessa essenza narrativa: molti dei personaggi sono figure, che ci appaiono soltanto di facciata. In più rispetto al libro rimangono censurate alcune tematiche, quali la pornografia e l’omosessualità. Nonostante questo, la pellicola rimane uno degli esempi migliori del genere, con le sue donne “hawksiane”: donne pantere, che non perdono occasione per coinvolgere nei loro intrighi l’uomo di turno, che però qui non è uno sventurato. Anzi, Bogart si fa perfetto interprete del Marlowe di Chandler, un uomo tutto d’un pezzo, dal passato oscurissimo, inscalfibile e incorruttibile. Come si può corrompere d’altra parte qualcuno che gioca solo ed esclusivamente secondo le proprie regole? Anche Hawks gioca secondo le sue regole: all’epoca aveva quasi la libertà assoluta nella scelta dei soggetti, degli attori e collaboratori. La sua regia rimane sottile e invisibile grazie all’attento decoupage, e lascia che il film scorra, nonostante l’intreccio spesso incomprensibile. Ciò che rimane sulla superficie sono dei personaggi che hanno fatto la storia stessa del cinema e del noir stesso, ritratti sotto una pioggia scrosciante, nella scura notte di Los Angeles.
Il grande sonno [The Big Sleep, USA 1946] REGIA Howard Hawks.
CAST Humphrey Bogart, Lauren Bacall, John Ridgely, Martha Vickers, Dorothy Malone.
SCENEGGIATURA William Faulkner, Leigh Brackett, Jules Furthman (tratta dal romanzo omonimo di Raymond Chandler). FOTOGRAFIA Sid Hickox. MUSICHE Max Steiner.
Noir/Poliziesco, durata 114 minuti.