Biancaneve a Hollywood!
C’era una volta Biancaneve, classico cartoon della Disney. Oggi c’è un film di Tarsem Singh che propone una diversa interpretazione della favola dei fratelli Grimm, modernizzandola.
Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito parlare della regina cattiva e della sua figliastra buona, dei sette nani e del principe azzurro. Ma questa volta sono le circostanze ad essere diverse. In un mondo in un cui regna la povertà del popolo e la conseguente difficoltà economica, in cui esistono “giganti” banditi e il principe si trasforma anche in un cucciolo di cane, Biancaneve (Lily Collins) e la Regina (Julia Roberts) si contendono sia il regno sia l’amore.
Il regista prende in mano un grande classico e lo rivisita a suo piacimento, anche se il nucleo della fiaba rimane lo stesso. A fare da sfondo alla vicende dei protagonisti, c’è una scenografia dai toni magici, creata dal suo collaboratore fisso Tom Foden. La foresta innevata, il castello, la capanna sul mare sono resi intriganti da una fotografia dai colori cupi, cosa non frequente per raccontare una favola. A illuminare la scena, invece, ci sono degli splendidi costumi ideati dalla compianta Eiko Ishioka, cui è dedicato il film. Sono loro i veri protagonisti. Sono loro che sembrano parlare per i personaggi. La perfida Julia Roberts, sempre “la più bella del reame”, si dedica soprattutto a ingegnosi trattamenti di bellezza e all’idea di possibili matrimoni combinati per non andare in banca rotta. Ma della classica Regina cosa rimane? Solo battute pungenti e una mela avvelenata che non viene nemmeno morsa. Dal conto suo, invece, la giovane Lily Collins (figlia del cantante Phil) interpreta Biancaneve con la leggerezza di una ragazza in attesa del primo bacio. A farle tenerezza soprattutto i sette nani-giganti che tanto buoni non sono.
Nella versione di Tarsem Singh, quindi, la favola dei fratelli Grimm si traferisce a Hollywood, o forse a Bollywood. Ma merita stravolgere un grande classico come questo? Dipende dai punti di vista. Tolta la magia del capolavoro originale, cosa resta del film? Solamente i costumi e la sensazione che quest’operazione non fosse “strettamente necessaria”.