filmforum, Udine-Gorizia 20-29 marzo 2012
Revolution is my boyfriend
Una controversa figura del cinema sperimentale approda al FilmForum 2012 di Gorizia.
Bruce LaBruce, fotografo canadese e filmmaker attivo dagli anni ‘90, emerge per la prima volta grazie alla rivista queercore J.D.s di cui è fondatore. Icona del cinema queer, presenta i suoi discussi film in una serata che mescola pornografia e cinema indipendente.
Nell’incontro sono state presentate due opere, scelte non tanto per la loro rilevanza all’interno della filmografia dell’autore, quanto perché espongono due differenti punti di vista della lotta militante volta a ribaltare le convenzioni imposte dalla società.
Detroit, 1972. Il gruppo attivista di lesbiche G.P.A.C rapisca la figlia di un magnate che produce armi da guerra. Questo l’inizio del cortometraggio Give Piece of Ass a Chance (2007). La ragazza deciderà in seguito di unirsi alla congregazione, perorandone la causa.
Ambientato invece a Berlino The Raspberry Reich (2004) riporta le speranze di un gruppo terroristico guidato dalla rivoluzionaria Gudrun (Susanna Sachsse), il cui obbiettivo è mettere in atto un’intifada prettamente queer.
Diversi aspetti accomunano le due pellicole, nella storyline il rapimento dei figli dei maggiori produttori di armi e nelle immagini le rappresentazioni iconografiche che traspongono la pistola come simbolo fallico. Entrambi i film di denuncia alla guerra trovano il loro motto nella frase “fate l’amore, non fate la guerra” che richiama, anche nel titolo Give Piece of Ass a Chance, l’inno pacifista scritto da John Lennon e Yoko Ono nel 1969.
Ma se nel cortometraggio la rivoluzione militante vince, in The Raspberry Reich questa si evolve in una seconda sommossa. Se inizialmente non c’è rivoluzione senza rivoluzione sessuale, e non c’è rivoluzione sessuale senza rivoluzione omosessuale, alla fine essa sfocia in un ritorno al convenzionale rapporto eterosessuale, coronato simbolicamente dalla nascita di un figlio. Si muta quindi in una non-rivoluzione, scardinata dalla monogamia intrapresa dai due amanti fuggitivi. Dunque monogamia non più come convenzione, ma libertà.
Riferimento per quest’opera sono le teorie di William Reich, considerato il “profeta” della rivoluzione sessuale grazie alle sue considerazioni sulla liberazione dei costumi e per la condanna ad una società che reprime i suoi istinti.
LaBruce riesce a coniugare in maniera innovativa la lotta comunista con la liberazione omosessuale comunicando a più livelli, sovrapponendo slogan e immagini in uno psichedelico esempio di post-pornografia.