Cosa c’è di più reale di una reale finzione?
Nono film per il regista italo-turco Ferzan Özpetek, che porta nella sale cinematografiche uno scenario nuovo, una storia sui sogni e sulle speranze intrisa di situazioni surreali che si scontrano reiteratamente con la normalità e la monotonia del quotidiano.
Pietro (Elio Germano) arriva a Roma dalla Sicilia per seguire il suo sogno più grande, fare l’attore ma, per il momento, si paga da vivere sfornando cornetti. Dopo aver convissuto per qualche periodo con la problematica cugina Maria (Paola Minaccioni), Pietro decide che è ora di trovarsi una sistemazione propria ed è nel quartiere di Monteverde, in una casa d’epoca, che sceglie di iniziare veramente a vivere. Ma presto si accorge che la casa è abitata da fantasmi, ombre di attori di un’altra epoca, intrappolati nel loro passato che cercano di trovare la libertà, mentre Pietro deve fare in modo di convivere sia con loro che con i suoi “fantasmi” interiori.
Film diverso rispetto ai precedenti, nel quale il regista mescola paura, divertimento, dramma e
commedia. Film sui fantasmi e sulla rinascita emotiva, un omaggio nostalgico al passato, la storia di due mondi che si incontrano e imparano a convivere.
Non è la prima volta che il cinema di Ferzan Özpetek vede la presenza di fantasmi; ricordiamo infatti in Cuore sacro la protagonista, Barbara Bobulova, rivedeva in casa la bambina morta, in Saturno contro il personaggio interpretato da Ambra Angiolini vedeva il protagonista del film, ormai defunto, ridere e scherzare con gli amici, ne La finestra di fronte il personaggio di Massimo Girotti mentre ballava con la protagonista vedeva il fantasma del suo amato Simone e Mine Vaganti proponeva un finale con i morti e i vivi che danzavano assieme.
Ma in Magnifica Presenza il vero protagonista è Elio Germano, interprete sul piccolo schermo anche della serie Faccia d’Angelo. Grande prova per l’attore romano che diventa il condottiero dei nostri sogni e che grazie alla propria sensibilità e curiosità riuscirà a liberare le presenze e regalare loro la possibilità di chiudere definitivamente con il passato. Riuscirà però a liberare anche se stesso lasciandosi dietro le spalle un mondo colmo di noia, banalità e routine diventando lui la vera “magnifica presenza” del film.