Casa dolce casa
Ormai è una realtà certa e dimostrata che negli Stati Uniti non si sperimenta più e da tempo non si sfornano più particolari opere cinematografiche. Il terreno fertile negli ultimi dieci anni è la serialità televisiva. In Italia, a parte qualche sporadica e felice eccezione alla Romanzo criminale, questo ancora purtroppo non avviene.
E così, dopo aver sdoganato sul piccolo schermo l’action, il dramma anche famigliare e il musical, negli ultimi anni le reti americane sono state invase da serie televisive a tematica horror e gotica. Ryan Murphy e Brad Falchuk, prolifici autori delle fortunate serie Glee e Nip/Tuck, con American Horror Story: Murder House hanno raggiunto, per adesso, vette horrorifiche che la tv ancora non aveva affrontato. Un filone che negli ultimi anni ha regalato True Blood e The Walking Dead, per citarne alcuni, ma che con American Horror Story: Murder House svincola definitivamente il genere per renderlo fruibile a tutti. La prima stagione, terminata anche in Italia a fine gennaio scorso, ha alternato buoni momenti di tensione e di sano spavento a momenti “di stanca” che hanno deviato la storia sul classico, ma comunque l’imprevedibilità della trama e la sua realizzazione rende il prodotto una rarità nel panorama televisivo. Il plot, semplice e sinceramente già sfruttato in parte dal cinema horror, racconta l’arrivo in una villa di Los Angeles, che nasconde molti misteri e coinquilini inaspettati, di una famiglia (padre, madre e ragazzina adolescente e per questo “disturbata”) che sfugge ad un passato da dimenticare. Il loro insediamento regalerà momenti particolarmente perturbanti e lacererà le fragili sicurezze del menage familiare. Per non rischiare di raccontare spoiler è opportuno fermarsi qui. La serie, fin dalla sigla iniziale, promette di raccontare un mondo malato e spaventoso, che si popola di personaggi fuori dall’ordinario e con inquietanti condotte. Ogni puntata inizia con un flashback legato alla villa e ai suoi precedenti inquilini. Gli episodi legati al passato tornano prepotentemente nel presente e sono importanti forme di raccordo per il susseguirsi degli eventi. American Horror Story mischia iconograficamente e stilisticamente alcuni degli elementi tipici del genere: la villa infestata, i personaggi freaks, il paranormale, spostandosi continuamente tra l’enigmaticità del sovrannaturale e la mostruosità della vita quotidiana. La serialità in American Horror Story: Murder House pecca, a volte, di discontinuità e di comicità involontaria, ma alcuni momenti sono ben congegnati e la trama volutamente ingarbugliata regala momenti di reale sorpresa. Il tutto è reso bene con effetti truculenti e horror, ma a volte c’è la sensazione che gli autori abbiano alzato il piede dall’acceleratore consapevoli sempre di essere in una serie televisiva. Un montaggio frenetico e a volte volutamente impreciso, supporta le performance degli attori, sulle quali chiaramente spicca quella di Jessica Lange, premiata con il Golden Globe; la sua è una vicina di casa che non si dimentica e regala all’attrice un ruolo gioiosamente sopra le righe. Un aspetto interessante è il gioco che la serie fa con la storia del cinema horror. Sono numerose le citazioni che spaziano da semplici inquadrature a rievocazioni vere e proprie di situazioni e scene entrate nell’immaginario collettivo, si richiamano Tarantino, Kubrick, De Palma, Polanski, Romero e l’attore Sal Mineo. Allo spettatore più attento il compito di scovare questi omaggi. Dato che nel finale di stagione tutti i misteri vengono svelati e i protagonisti sconfiggono i propri “fantasmi”, c’è curiosità per la nuova stagione. Dalle notizie in rete e dalle parole degli autori sembrerebbe che la serie ripartirà da zero con nuovi personaggi. Vedremo se il gioco reggerà.
American Horror Story: Murder Hoouse [id. USA 2011-in corso] IDEATORI Ryan Murphy, Brad Falchuk.
CAST Jessica Lange, Dylan McDermott, Connie Britton, Taissa Farmiga, Evan Peters, Zachary Quinto, Alexandra Breckenridge, Frances Conroy, Denis O’Hare.
Thriller/Horror/Drammatico, durata 45 minuti (episodio), stagione 1.