Visioni Italiane, Bologna, 22-26 febbraio 2012
Osservatorio sulle pratiche di protesta
La prima delle cinque giornate bolognesi dedicate al genere documentario in Italia si è conclusa con due film uniti dalla location, Barcellona, e dal tema dell’azione di protesta.
Adonella Marena e Dario Ferraro seguono il progetto “Lo sbarco”, un volontario viaggio di ritorno alle origini da cui altrettanto volontariamente si è scappati.
Siamo nel giugno 2010, all’indomani delle nostrane elezioni amministrative che videro candidate tra le file del PdL veline e starlettes. Da Barcellona, un variopinto gruppo di italiani di ogni età lì residenti si attiva per mettere su “Lo sbarco”, da cui il titolo omonimo del documentario: un’iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini, di origine italiana e non, sull’emergenza democratica che ha afflitto (affligge?) l’Italia, e che si è concretizzata in un viaggio in nave verso Genova. Partiti il 25 giugno su una nave di linea proveniente da Tangeri e ribattezzata “la nave dei diritti”, mischiati a passeggeri ordinari incuriositi prima e partecipi poi, sono sbarcati il giorno dopo a Genova, in un clima di festa, aggregazione e ottimismo.
Il documentario ci ricorda il paradosso della disinformazione italiota, a fronte dell’attenzione della stampa internazionale sull’anomalia che ci ha afflitto per anni. Riporta lo sconcerto, l’incredulità di chi ha vissuto dall’esterno quei mesi (quegli anni) in cui il sistematico abbattimento dei fondamenti di una democrazia laica era la più macroscopica di una serie di pratiche liberticide.
Se non fosse ancora così vicino nel tempo, farebbe quasi strano vedere oggi quanta energia, quanto senso comunitario, quanto colore e quanta creatività ha stimolato la condivisione della protesta contro il più imbarazzante dei governi. La speranza è che queste energie non si disperdano quando politiche di intolleranza, razzismo e abbrutimento culturale sono tuttora all’ordine del giorno.
Lo sbarco dichiara onestamente le proprie intenzioni e le mantiene, con una regia pulita e un buon equilibrio tra interviste e descrizione delle idee e dei progetti messi in pratica dagli attivisti. La sua identità di documentario a progetto è però anche il limite del film, che finisce per risultare un po’ fine a se stesso.
Di più largo respiro Indignados: come nasce una protesta, che tenta di dare conto delle origini multiformi del movimento più vasto e sentito degli ultimi anni.
Miko Meloni documenta gli incontri e le modalità di azione della Plataforma de Afectados por la Hipoteca di Barcellona, un movimento di protesta e resistenza contro gli sfratti che stanno mettendo in ginocchio le famiglie spagnole. All’impossibilità dei cittadini di pagare i mutui contratti ai tempi della “bolla immobiliare”, si aggiunge la beffa della non estinzione del debito nonostante lo sfratto: in Spagna cioè le famiglie si trovano senza casa e con l’obbligo di pagare comunque le banche.
L’urgenza della protesta nasce dunque da problemi oggettivi e inaccettabili: per questo l’ondata di indignazione si è estesa così rapidamente e così in profondità.
Il documentario restituisce efficacemente la sensazione di assistere in diretta all’emergere di qualcosa di importante, tanto spontaneo quanto forte. Esplode la consapevolezza che aggregazione e solidarietà siano le uniche armi dei cittadini per riprendersi fisicamente i propri legittimi spazi, e il risultato è la vastissima mobilitazione del 15 maggio 2011.
Il film segue più da vicino le situazioni di due nuclei familiari particolarmente disagiati, accomunate dall’attitudine battagliera delle madri-capofamiglia. La vicinanza fisica alla singola azione di resistenza fa da controcampo alle folle di giovani e meno giovani che invadono le piazze; agli scontri dei rappresentanti della Plataforma che bloccano l’accesso nei condomini agli ufficiali giudiziari, fanno eco le cariche della polizia contro i manifestanti pacifici.
Indignados non dà e non vuole dare una descrizione esauriente del composito movimento, ma è un tassello interessante che si inserisce nel mosaico di documenti che un domani racconterà questi mesi di protesta urgente e condivisa.