Vibrazioni parossistiche
1880, Londra vittoriana: l’isteria e il suo “etimologico” utero sono “sollecitati”, per raccontare – con menti e mani esperte – un’epoca tanto “illuminata” quanto conservatrice e tradizionalista.
Casualità dell’invenzione del vibratore e cambiamenti sociali e culturali: Tanya Wexler racconta con il suo Hysteria – in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2011 – di Mortimer Granville, giovane dottore che assieme al facoltoso amico Edmund inventa il sex toy più venduto di sempre. Mortimer approda timidamente nello studio del dottor Robert Dalrymple, massimo esperto di medicina al femminile, dove, con la “manipolazione digitale”, cura spasmodica attesa, fame, profonda tristezza, sintomi dell’isterismo di cui soffrono le donne che affollano lo studio medico, attratte dalla dote naturale e dall’avvenenza del giovane. Tocchi con oli essenziali sotto le gonne, “gridolini” di piacere e volti estasiati si intrecciano agli amori dell’affascinante medico con le figlie di Dalrymple: Emily, docile, delicata, misurata, perfetta in ogni situazione, rappresenta bene l’età vittoriana; mentre Charlotte è ribelle e rivoluzionaria, passionale e filantropa con i più deboli. Charlotte è una suffragetta tesa al nuovo, recalcitrante nei confronti del padre, dell’ordine prestabilito, del mondo a cui appartiene, che denuncia con urla e violente liti, con porte sbattute, con abiti e capelli scompigliati, i limiti di quella società pruriginosa, ipocrita e contraddittoria, sognando per le donne suffragio e ruolo sociale. Gli scontri tra Mortimer e Charlotte segnano l’incontro tra due mondi che sembrano inconciliabili (quello del danaro e quello dell’interesse per il sociale, per gli ultimi, per il futuro), soprattutto quando si tratta di un cambiamento radicale, in cui il “parossismo” non sia l’ennesimo strumento di cura e controllo dell’uomo sulla donna, ma il legittimo raggiungimento del piacere femminile. Volgarità e banalità più becera avrebbero potuto essere colonne portanti di questa storia. Hysteria invece è lieve, garbato, tutto grazie ad una sceneggiatura – di Stephen e Jonah Lisa Dyer, e Howard Gensler – vivace, sagace e ironica, che costruisce un divertente gioco erotico inverso fatto non di corpi, gesti e sessualità tout court ma di parole dosate e intelligenti doppi sensi che ci consegnano un pamphlet forse non rivoluzionario, ma godibile.
Hysteria [Id., Gran Bretagna/Lussemburgo 2011] REGIA Tanya Wexler.
CAST Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Rupert Everett, Jonathan Pryce, Felicity Jones.
SCENEGGIATURA Jonah Lisa Dyer, Stephen Dyer, Howard Gensler. FOTOGRAFIA Sean Bobbitt. MUSICHE Gast Waltzing, Christian Henson.
Commedia, durata 100 minuti.