Vetta di comicità
Immaginiamo di trovare tra le mura e le sbarre di una prigione un serio paleontologo un po’ imbranato, una stravagante ragazza, una ricca zia che vuole regalare una grossa somma, un suo amico cacciatore, uno sceriffo un po’ ottuso, uno psicologo un po’ folle, un giardiniere ubriaco, due lavoratori di un circo, l’antipatica promessa sposa del paleontologo e due leopardi: stiamo sognando dopo avere mangiato pesante a cena?
No: ci troviamo davanti ad una delle più famose commedie della Hollywood classica: Susanna! di Howard Hawks. È risaputo che Hawks abbia seminato grandi film e opere di culto in tutti i generi che ha frequentato, creando archetipi e punti di riferimento in ognuno di questi: probabilmente però ha trovato nella commedia il territorio più fertile, in cui ha ottenuto maggiore continuità e ha dato maggiori risultati a livello sia qualitativo che “quantitativo”. E tra le commedie quella più riuscita è forse proprio Susanna!, perfetta nei tempi comici, nella costruzione degli equivoci, nella stravaganza e imprevedibilità di molte gag e nella vena di follia che attraversa tutta la narrazione, grazie ad una serie di memorabili e svitate figure. Anche tra i personaggi di contorno non c’è ne è uno che risulti inutile e non dia occasione per almeno un sorriso. Una sceneggiatura perfettamente oliata, che crea una delle vette della screwball comedy, dove l’imprevedibilità e l’assurdo – qui simboleggiato dal leopardo Baby – entrano negli schemi della commedia sofisticata, la cui raffinata arguzia di parola si unisce così all’impatto fisico della slapstick. Grande merito va dato anche alla coppia di interpreti: memorabili sia Cary Grant nel ruolo dell’impacciato e serioso paleontologo, sia Katharine Hepburn in quello di Susan, la stravagante giovane che entra come un ciclone nella vita dello studioso. Susan, secondo le parole dello stesso Hawks, nonostante le apparenze è il personaggio più sano e consapevole del film, quello che alla fine dei conti ottiene ciò che cercava fin dall’inizio. Il ribaltamento dei rapporti di forza convenzionali e consolidati tra i sessi, con la donna che risulta dominante e che – nonostante le apparenze sociali – gestisce il gioco è un tema ricorrente nelle commedie di Hawks (Ero uno sposo di guerra, Gli uomini preferiscono le bionde, Lo sport preferito dall’uomo): nelle frequenti guerre di sessi del suo cinema la subalternità del genere considerato forte manda il maschio in crisi, crisi simboleggiata per esempio dal travestimento in abiti femminili. La sfrenata comicità del film, anche partendo da queste considerazioni, pur non avendo immediati obiettivi di satira sociale, sottilmente mette in discussione le convenzioni sociali e soprattutto le loro rappresentazioni: Susanna! è quindi importante non solo perché vetta e archetipo della screwball, ma anche perché è un esempio del potenziale indisciplinato e destabilizzante della comicità pura.
Susanna! [Bringing Up Baby, USA 1938] REGIA Howard Hawks.
CAST Katharine Hepburn, Cary Grant, May Robson, Charles Ruggles, Walter Catlett.
SCENEGGIATURA Dudley Nichols, Hagar Wilde (tratta dal racconto Bringing Up Baby di Hagar Wilde). FOTOGRAFIA Russell Metty. MUSICHE Roy Webb.
Commedia, durata 102 minuti.