Il recente lancio della nuova piattaforma MyMovies Live, che proporrà un film inedito ogni due settimane, offrendo una sorta di distribuzione alternativa per il cinema d’essai, inedito e d’autore, non poteva capitare in un momento più simbolico.
Detto che Mediacritica recensirà anche tutti i film di questa “sala” molto particolare – e cercherà di fare lo stesso con le altre piattaforme VOD che stanno nascendo – vale la pena ricordare che negli stessi giorni è stata ufficializzata la chiusura delle rete Blockbuster in Italia (rimarranno solamente i negozi in franchise che si saranno autonomizzati) e l’oscuramento da parte dell’FBI del sito Megaupload (con Megavideo) e l’arresto del suo storico creatore. La Rete è talmente piena di commenti e analisi su quest’ultimo caso, anche accurati, che un editoriale come questo rischierebbe solo di affermare banalità a proposito della libertà sul web e dell’urgenza di una rivoluzione copernicana sul concetto di diritto d’autore e proprietà intellettuale. Ovviamente il rozzo arricchito ora in galera non ci fa nessuna pena, avendo lucrato su noi internauti ed essendosi spazzolato valanghe di denaro con ben poca sensibilità per la militanza no copyright. Eppure il problema si pone. Un modo di superarlo – visto che al momento altri siti di free streaming stanno autosospendendosi per non rischiare la caccia alle streghe – è ovviamente garantire un’alternativa legale, a basso prezzo, di alta qualità video, agli spettatori di una nuova cinefilia che si sta sviluppando in tutto il mondo, abituata al web, ai sottotitoli, alle opere inedite e a una conoscenza capillare del proprio amore per le narrazioni mediali.
Questo non basterà, perché deve arrivare il momento in cui io potrò liberamente scegliere, appena leggo di un film passato a qualche festival, di vederlo subito, seduta stante, senza vincoli di legge, pagando poco o pochissimo, ovunque mi trovi. Al contempo, il consumo in sala va ripensato e ricollocato, integrandosi assai meglio con i new media, e gestendo un rapporto del tutto nuovo con la distribuzione, vero nodo scorsoio da ripensare per rinsaldare e rilanciare gli esercenti. Discorso lungo, appunto, che riprenderemo. Nel frattempo, Mediacritica si porrà sempre più come faro nella pletora di prodotti, film, piattaforme, canali, prime visioni, etc., cercando di guidare il lettore e l’appassionato al “consumo consapevole”.