RaiMovie, mercoledì 18 gennaio, ore 0.15
Io…forse
Si può ancora prendere in giro il pubblico negli anni duemila attraverso un opera cinematografica? E’ questo lo spunto e la domanda che hanno mosso Casey Affleck, al suo esordio dietro la macchina da presa, e Joaquin Phoenix, attore di grande successo fratello del compianto River, a realizzare I’m Still Here.
Il film, presentato con grande mistero su contenuti e attendibilità alla Mostra del cinema di Venezia del 2010, è un mockumentary sulla vita di Joaquin che nel 2008 durante una puntata del David Letterman Show annunciò, a modo suo, viste le sue condizioni poco “sane”, l’addio al mondo del cinema in favore di una improbabile carriera musicale hiphop. In molti hanno creduto, e ancora lo fanno, a questo perfetto bluff, ed è qua la potenza di un documentario che non ci nasconde niente della vita privata di Phoenix, droga e sesso compresi. La potenza della parola, la forza delle immagini e il potere dei media che da soli riescono a creare un mondo e a far passare tutto quello che riescono a cannibalizzare come vero. La riflessione che ne consegue è forte: la società dello Spettacolo può amarti ed elevarti a mito ma allo stesso tempo senza nessun tipo di remore ti divora e ti porta al macello mediatico e sociale, un discorso forse banale ma una realtà che ancora produce delle vittime. Di esempi di tutto questo negli anni lo showbiz ne ha visti troppi, è quindi curioso il fatto che Phoenix lo abbiamo sperimentato volutamente sulla sua pelle, il rischio è la perdita di credibilità e stima di un pubblico ormai sempre più consumatore dell’”usa e getta”, ma il risultato finale ci regala una performance degna dell’attore due volte candidato all’ Oscar. Un’intensa prova d’attore quindi che più reale non si può, perche presente in un documentario e quindi per definizione concreta e non recitata, ma è qui l’inganno e la genialità della pellicola, lo stesso discorso che fa credere al pubblico meno preparato che i vari reality siano ancora specchio di verità e non il frutto di persone manovrate da sceneggiatori e autori senza scrupoli. Divorare e manipolare la realtà, senza abbandonare l’idea fondante di cinema, con colonna sonora ad hoc, improvvisazione ridotta all’osso e “trucchi” di messa in scena, mischiati da Casey Affleck in un esordio interessante e a tratti commovente, ci si dimentica di essere davanti ad un mockumentary e facendosi trasportare dagli eventi ripresi si sta al gioco e ci si pone ancora delle riserve sulla verosimiglianza dell’opera. Il sospetto che qualcosa di vero ci sia in I’m Still Here è la lunga assenza di Phoenix dal mondo cinematografico da ormai due anni, che sia riuscito a farci fessi? I suoi fan e il cinema sperano ancora di no…