Non siamo riusciti a parlarne negli articoli dedicati ai festival, ma si sta muovendo in Italia una bellissima retrospettiva dedicata a King Hu.
Uno di quelli che hanno spiegato al mondo (che per buona parte ancora non lo conosce) che il cinema di arti marziali può rivaleggiare con Fellini e Kurosawa. La retrospettiva, che ha inaugurato alla Cineteca di Bologna per poi toccare Torino e Parigi, offre, oltre a una copiosa serie di film del maestro, anche il documentario King Hu di Hubert Niogret (lo studioso francese che fu fra i primi a scoprire l’opera del regista cinese), ideato assieme al curatore del ciclo King of Zen. Il cinema di King Hu, ovvero l’inarrestabile, ultracinefilo Lorenzo Codelli. I film di Hu, da Come Drink with Me, a A Touch of Zen, da Raining in the Mountain a The Swordsman non solo propongono piroette e combattimenti dove la fantasia regna sovrana ma offrono una filosofia del mondo e del cinema che ha il proprio pari solamente nell’epica classica e nella tradizione orientale.
Nel ripercorrere con la memoria i suoi film, e nell’apprestarmi a rivederne il più possibile, ho scoperto che su YouTube sono ospitati alcuni dei suoi capolavori in versione integrale, e in ottimo stato. E non solo, c’è persino un canale (Aumurg’s Martial Arts Film Festival) con una messe straordinaria di full movies in HD dell’epoca d’oro delle arti marziali.
Ciò propone la seguente domanda: hanno ancora senso le retrospettive e i festival tematici sul passato, se tutto ormai esonda sul web? La risposta continua a essere sì. Anche escludendo le prime due ragioni (1. Non ci sono davvero tutti i film che vogliamo 2. In sala è un’altra cosa), perché potrebbero presto decadere, rimane la dimensione del percorso culturale. Un gruppo di film non vale solamente per la sua reperibilità ma anche e soprattutto per la sua identità culturale, che si nutre di visioni appropriate, di approfondimenti studiati per un certo periodo e un certo tempo, di paratesti critici, di capacità curatoriali di scelta e selezione, di eventuali oggetti editoriali da lasciare ai posteri. Mi sarebbe venuto in mente di cercare i film di King Hu su YouTube se non ci fosse stata la retrospettiva europea di cui sopra? Certamente no. Credo che questo possa valere anche per le altre forme artistiche: quando tutto è a portata di mano, il rischio è che non lo sia più nulla.