Torino Film Festival, 25 novembre-3 dicembre 2011
Andrà tutto bene
L’adolescenza è cospicuamente rappresentata all’edizione 2011 del TFF. Diversi i film sulla crescita che mettono ragazzi e ragazzini sotto la lente d’ingrandimento: tra questi, Terri spicca per leggerezza e ottimismo, che ogni tanto fanno davvero bene al cuore.
Terri è obeso, ha uno zio con l’Alzheimer di cui occuparsi, va a scuola in pigiama “perché sta più comodo” e non si cura dello scherno dei compagni né degli sguardi a metà tra la compassione e il ribrezzo degli insegnanti. Certo ogni tanto si perde per strada, arriva tardi, si spaventa del proprio improvviso macabro interesse per il mistero della morte (esilarante il volto stupefatto di fronte ai topi in trappola e al falco che si nutre di essi), ma per il resto vive la sua routine con tranquilla dignità.
Il grande merito del film di Azazel Jacobs è quello di riuscire a ritrarre un protagonista che ha tutte le carte in regola per essere un disagiato, e che invece non lo è. Non più di quanto lo sia il preside, Mr. Fitzgerald, nei confronti del quale all’inizio Terri è diffidente, e noi con lui. Terri fraintende la sua inclusione nel “gruppo dei ragazzini buoni”, composto dai cosiddetti “studenti difficili”, sia per disabilità fisiche, che per instabilità mentali di varia entità, e si offende perché non si sente affatto anormale. E qui inizia il suo percorso di crescita, nel comprendere che la dicotomia tra normalità e anormalità non ha ragione di esistere, perché, come dice Mr Fitzgerald, “la vita è un casino” e ognuno non può fare altro che del proprio meglio per attraversarla. La lezione di Mr. Fitzgerald arriva per percorsi comicamente tortuosi al giusto insegnamento dell’inclusione e della comprensione. Insegnamento che Terri fa suo e trasmette di riflesso a chi gli sta intorno: nella fattispecie Chad e Heather, il freak per eccellenza e la ex ragazzina popolare con la reputazione rovinata, coi quali Terri si ritrova a condividere lo stesso luogo marginale che tuttavia non preclude sperimentazioni, esperienze, crescita comune.
Menzione speciale per la caratterizzazione dei personaggi di contorno e per tutti gli interpreti, dal sorprendente Jacob Wysocki, al buffo Bridger Zadina, al magnifico John C. Reilly, capace di rendere credibile un personaggio difficilmente collocabile, che cambia diverse facce e il cui valore si svela un po’ alla volta agli occhi di Terri, e ai nostri.