I fantasmi siamo noi
I fantasmi li vede chi ci crede. E Pasquale Lojacono/Massimo Ranieri (anima in pena) li vede. Il benessere – di natura equivoca – che egli raccoglie in casa, i soldi, i beni, per lui sono una risorsa ultraterrena. Diversamente, la loro presenza è legata a sua moglie Maria/Donatella Finocchiaro (anima perduta), e nello specifico alle lusinghe del suo amante, Alfredo Marigliano/Gianfranco Jannuzzo (anima irrequieta).
Se si ha una moglie bella, è necessario credere ai fantasmi. E Pasquale ci crede. Ad un fantasma benefico si affida: lo ringrazia, ci parla, lo invoca. Chi, del resto, se non un fantasma potrebbe ricordarsi di lui? Di un fallito a cui non è riuscito mai in niente nella vita. Ma i fantasmi approvvigionano regolarmente la casa e Maria. i fantasmi esistono, e sono buoni secondo Pasquale. Il dramma che il maestro De Filippo dispiega nel suo capolavoro (commedia in tre atti scritta nel 1945 e andata in scena per la prima volta il 7 gennaio 1946), ha proporzioni che il pensiero non basta ad afferrare. Su quel palcoscenico universale, vero e proprio mondo che è Napoli, con Questi fantasmi! va in scena un surreale processo di disintegrazione dell’unità familiare che, qui esploso in tutte le sue contraddizioni, raggiungerà il suo culmine ne Gli esami non finiscono mai. Appesa ad un filo, la famiglia di Pasquale è al suo ultimo stadio di sopravvivenza. Eppure egli non muove un dito, confida solo nel suo fantasma. I fantasmi non esistono, sostiene De Filippo, ma quando non vogliamo accettare che una realtà ci opprime a tal punto da schiacciarci e annullarci, per sopravvivere al naufragio esistenziale, crediamo a tutto. Allora i fantasmi siamo noi. Un copione asciutto e simbolico quello di Questi fantasmi!, ricchezza con la quale l’ambizioso progetto di Massimo Ranieri (andato in onda su Rai1 il 16 novembre 2011) si trova a dover fare i conti. Uscendone però stavolta, secondo gran parte della critica televisiva e del settore, sconfitta. Registrano infatti una battuta d’arresto gli ascolti (rispetto a Filumena Marturano e Napoli Milionaria), che danno ampiamente ragione alla fiction Un amore e una vendetta in onda su Canale 5. Segno che, probabilmente, non era di una semplice traduzione in lingua italiana che il pubblico avesse bisogno. Forse alcune scelte operate in fase di regia hanno forzato il senso del testo eduardiano e questo può aver infastidito il pubblico: la scena in cui Pasquale cerca per la prima volta riparo al balcone cantando “Ah, l’ammore che fa fa”, virato in chiave eccessivamente drammatica da Ranieri; la scena del caffè, sempre al balcone, parlando col professor Santanna; e ancora la scelta della troppo bella Ester Botta come interprete del ruolo di Carmela, sorella del portiere Raffaele (menzione speciale all’ottima performance dell’interprete Ernesto Lama), che stride eccessivamente con il personaggio di Eduardo. Ma è soprattutto il finale della commedia che risulta profondamente diverso nell’interpretazione di Ranieri: l’avidità infatti con cui il suo Pasquale conta i soldi non è la disperata, remissiva illusione del mestro napoletano. Tuttavia il senso dell’operazione rimane, e all’ istrione napoletano va riconosciuto il merito di aver fatto desiderare la grandezza del teatro di De Filippo, i suoi contesti, i personaggi così come da lui pensati e voluti. Non può esserci giustamente un confronto, ma solo un sincero timore reverenziale. Perché, al contrario dei fantasmi, la poesia e la grandezza del suo teatro certamente esistono.
Questi fantasmi! [Italia 2011] REGIA Franza Di Rosa, Massimo Ranieri.
CAST Massimo Ranieri, Donatella Finocchiaro, Gianfranco Jannuzzo, Enzo De Caro.
SOGGETTO Eduardo De Filippo. MUSICHE Ennio Morricone.
Teatro/Commedia, durata 120 minuti.