Festival Internazionale del Film Documentario
Con Hit the road nonna, introdotto dal regista Duccio Chiarini nell’elegante cinema Odeon di Piazza Strozzi a Firenze, è iniziata ufficialmente la 52esima edizione del Festival dei Popoli.
L’importante rassegna internazionale dedicata al cinema documentaristico prevede quest’anno una selezione ufficiale con 14 lungometraggi e 13 cortometraggi a gareggiare per i rispettivi Premi della Giuria e 7 opere di produzione nazionale che concorreranno, nella sezione “Panorama”, al Premio del Pubblico. Gli spettatori voteranno anche i lungometraggi in gara e una speciale giuria di studenti premierà i cortometraggi. Al miglior film etno-antropologico andrà la Targa “Gian Paolo Paoli”.
Il programma è completato dalle sezioni “Declining Democracy”, con 3 documentari sui processi rivoluzionari in Ucraina, Iran, Egitto, Indonesia e sui Khmer Rossi in Cambogia – “Nuotare tra le immagini”, una retrospettiva dedicata al regista catalano Isaki Lacuesta – “Fuori Concorso”, 7 documentari principalmente sul rock (ma anche sul LSD di Hofmann e il movimento delle Pantere Nere) e “Eventi speciali”, 4 film per omaggiare i documentaristi Werner Herzog, Fred Wiseman, Raoul Ruiz e Davis Guggenheim. La settimana di appuntamenti sarà arricchita da due pellicole restaurate grazie all’iniziativa “Adotta un doc” e dal progetto “Storie mobili”, volto a raccogliere i ricordi e le emozioni degli spettatori nel vivere le sale cinematografiche.
Per quanto riguarda le prime proiezioni, sabato, come detto, si è aperto con la storia di Delia Ubaldi, ripercorsa dal nipote, per descrivere con interessanti filmati d’epoca, montati a buon ritmo musicale, una donna incapace di ricoprire a pieno i ruoli di madre e nonna con la stessa passione che la portò ad essere una delle prime imprenditrici del fashion made in Italy. A Hit the road nonna, è seguito La noche que no acaba, documentario su Ava Gardner della retrospettiva dedicata a Lacuesta e Milano 55,1. Cronaca di una settimana di passioni, racconto collettivo degli ultimi 7 giorni che hanno portato al trionfo di Giuliano Pisapia nelle recenti elezioni comunali a Milano. La giornata ha visto la partecipazione di Edgar Morin che ha presentato all’Istituto Francese il documentario Cronique d’un film di Ayreen Anastas, François Bucher e Rene Gabri e si è conclusa con It might get laud di Davis Guggenheim.
Domenica è stata invece la volta dei film in concorso: i cortometraggi Jan Villa, Mombai dopo un’inondazione – Anne Vliegt, bambina affetta dalla sindrome di Tourette e Fuhrung girato nel College of Design di Karlsruhe durante la visita dell’allora Presidente Federale Horst Kohler. Per i lungometraggi L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin è la storia di un amore adolescenziale, La pluie et le beau temps mostra la lavorazione del lino tra Normandia e Cina e l’ottimo Vol Spécial, un documentario di denuncia sulla reclusione forzata che subiscono in Svizzera i “sans papiers” in attesa di rimpatrio. Seguiremo il Festival per voi e nelle prossime uscite di Mediacritica proveremo a raccontarvi il meglio di questa edizione.