Passato prossimo
Spesso ci si chiede quando sia nata la passione cinematografica in noi critici. Ognuno ha il suo aneddoto o la sua esperienza di vita.
Io, per esempio, fin da piccolo ammiravo le tante videocassette che troneggiavano nel mobile sotto la tv, accuratamente divise per ordine alfabetico da mio padre, nelle giornate di pioggia o nei pomeriggi domenicali incautamente ne sceglievo una e inserita nel videoregistratore mi mettevo comodo a gustare il nuovo film. E’ così che mi sono spaventato con Shining, appassionato alle saghe di Guerre Stellari o Ritorno al futuro e un giorno, incuriosito dal titolo, vidi Qualcuno volò sul nido del cuculo… ricordo ancora l’ammirazione per Jack Nicholson, la rabbia per le ingiustizie e le lacrime nel finale. Un film figlio della New Hollywood, che non poteva che essere realizzato in quel periodo di fermento ideologico e voglia di rivoluzione, un sistema sociale chiuso verso il quale la nuova generazione cercava di ribellarsi, sentimenti che anni dopo ritorneranno in pellicole quali L’attimo fuggente.
A distanza di tempo il film di Milos Forman non risulta datato, anzi in un periodo come questo è ancora attuale soprattutto per l’argomento e la rilettura critica che ne consegue. Come spesso accadeva nei film della New Hollywood gli attori e la parola hanno più peso rispetto alla spettacolarizzazione della messa in scena, oggi il cinema americano fatica a regalarci opere di questa portata e sempre più la denuncia sociale è relegata al documentario. Il mondo degli ospedali psichiatrici, ancora poco conosciuti specialmente nelle loro “cure” e nelle loro strutture, come metafora nel film per raccontare le due facce del sistema: l’autorità, rappresentata dall’infermiera cattiva (Louise Fletcher), e la contestazione del personaggio di Nicholson. Tuttora il dibattito che scaturisce è aperto, spesso si dimentica che strutture come quella del film esistono anche se sotto “mentite spoglie”, non si praticano più l’elettroshock e la lobotomia, ma i pazienti vengono trattati allo stesso modo; non è il luogo per fare polemiche ma una repressione simile e una tendenza a “stordire” i pazienti, purtroppo, sono pratiche attuali e, in alcuni casi, ancora necessarie. E’ impensabile poter parlare oggi di questi argomenti alti in un film mainstream, manca la forza di quei tempi e si tende a nascondere queste situazioni dietro, per esempio, il paravento della commedia come nell’italico Si può fare, sorta di omaggio al film di Forman.
Qualcuno volò sul nido del cuculo è entrato nell’immaginario comune per la sua popolarità, basti pensare che la serie animata I Simpson più volte ne ha omaggiato alcune scene, soprattutto quella finale dell’evasione dell’indiano e gli Oasis ne hanno fatto la parodia in un loro videoclip. Da sottolineare che è uno dei pochi film nella storia degli Oscar ad aver vinto tutti i cinque premi principali.