Cronache di una famiglia scombinata
È una carriera che nasce sotto i migliori auspici quella di Ivan Cotroneo. Un orizzonte vario e colorato, come la Napoli ritratta nel suo esordio La kryptonite nella borsa, film leggero e divertente tratto da un suo omonimo romanzo scritto nel 2007.
Le intersezioni con l’infanzia dell’autore sono da cercarsi più che nelle vicende della famiglia Sansone, nelle atmosfere della Napoli anni ’70 filtrate – nel libro come nel film – dallo sguardo e dalla fantasia del piccolo Peppino. Nove anni, tre pulcini in affido e una famiglia tipicamente scombinata: un papà Zingaretti fedifrago, una mamma Golino depressa, degli zii un po’ confusi e travolti dalle rivoluzioni culturali della Swinging Naples. E, infine, un cugino speciale, Gennaro, che si crede Superman e cerca la kryptonite nelle borse dei passanti. Quadro brillante ed originale sulla pagina scritta che tuttavia sullo schermo a tratti si opacizza, nonostante gli accesi colori della fotografia. Soltanto in brevi sequenze infatti la temperatura emotiva sale: il colloquio Golino-Gifuni (sempre bravissimo, qui nel ruolo del dottor Matarrese) e il racconto/ricordo di mamma Rosaria a Peppino, guardando l’orizzonte di Procida. Probabilmente a compromettere il tutto è un’eccessiva sicurezza da parte dell’autore ed un pizzico di furbizia di troppo: i meccanismi narrativi infatti sono ben oliati ma non sorprendono, non emozionano. Il ritmo non incalza, a tratti indugia, anche se la sceneggiatura scorre e tutte le dimensioni in gioco, comprese le performance degli attori, sono ben dosate, non incorrendo – punto di forza per un lavoro d’esordio – nell’errore di voler strafare. Interessante l’assenza di nostalgia nello sguardo del regista, che rende il racconto spensierato e sereno anche nei suoi aspetti drammatici. Gli occhi miopi di Peppino, lenti deformanti dell’immaginazione, sono per noi spettatori un porto sereno, la sola dimensione grazie alla quale Gennaro può essere davvero Superman e l’Italia un Paese dai colori stranamente accesi, una nazione che si prende gioco di sè in un modo diverso dal solito, e meno squallido. Fortunatamente infatti Cotroneo ci risparmia le consuete volgari storie di corna e bugie, egoismi e infantilismi che imperversano nella commedia italiana contemporanea. La sua storia ha tatto e gli va riconosciuto il merito di aver saputo guardare verso una nuova direzione. Forse da qualche parte, in questa storia, la kryptonite c’era davvero e ha finito per inibire i poteri dell’autore napoletano. Ma non è poi così grave. In fin dei conti abbiamo sorriso e letto un bel libro. E non è cosa da poco, visti i tempi che corrono.
La kryptonite nella borsa [Italia 2011] REGIA Ivan Cotroneo.
CAST Valeria Golino, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Anita Caprioli, Libero De Rienzo.
SCENEGGIATURA Ivan Cotroneo, Monica Rametta, Ludovica Rampoldi. FOTOGRAFIA Luca Bigazzi. MUSICHE Pasquale Catalano.
Commedia, durata 98 minuti.