RaiMovie, 4 novembre, ore 8.50
Il caso e il sentimento
“Venga il tempo in cui i cuori s’innamorano!”, è giusto aprire dalla frase di Rimbaud che ha ispirato Rohmer nella realizzazione de Il Raggio Verde, quinto episodio della serie “commedie e proverbi”, anche se, a dirla tutta, il film forse deve più a Jules Verne che al poeta francese, visto come il racconto di cui si parla nel film abbia fortemente influenzato la vicenda, dandone anche il titolo.
Rohmer realizza un film nel quale la piccolezza produttiva, non che il maestro francese abbia mai girato pellicole dal grande sforzo realizzativo visto l’abituale uso del 16mm, si scontra invece con la grandezza dell’opera (vinse il Leone d’Oro) capace di diventare una delle sue pellicole di maggior successo e riconoscibilità all’estero. Forse la consacrazione di un autore che ancora non aveva ricevuto il giusto riconoscimento, nonostante avesse già realizzato film fondamentali, come La mia notte con Maud o La Marchesa Von…, e fosse stato tra i più importanti registi della Nouvelle Vague.
Per questo Il Raggio Verde diventa forse l’opera più importante di Rohmer, magari non la migliore ma sicuramente una delle più gradevoli e deliziose; come al solito il regista francese si approccia ai protagonisti con la desueta attenzione e delicatezza, Delphine, la protagonista, diventa quasi un simbolo della solitudine, ma anche dell’indecisione. Tutta la vicenda nasce da un avvenimento estremamente semplice: l’abbandono di un’amica poco prima della partenza per le vacanze. Delphine verrà sopraffatta dal pensiero di dover passare due settimane da sola, tanto da diventare un’ossessione che le impedirà di prendere una decisione certa, ma che allo stesso tempo le farà scoprire la sua difficoltà ad approcciarsi con le persone.
Rohmer non ridicolizza mai la sua protagonista, nonostante ne metta in evidenza i limiti e gli sbagli, Delphine ci appare come una persona dolce e nel quale è difficile non identificarcisi, lei mostra un disagio comune nel quale tutti ci possiamo riconoscere e, allo stesso tempo, è contrapposta alla disinvoltura non solo sessuale ma anche verbale.
Rohmer, con Il Raggio Verde, ci ricorda di come l’uomo abbia necessità di rapportarsi con i propri simili, non solo per superare le proprie difficoltà, ma soprattutto per capire sé stesso. L’autore francese evidenzia, con la solita semplicità, come l’essere umano sia fatto prima di tutto di sentimenti, e di come questi governino le nostre azioni, magari con l’aiuto del fato che per caso ci fa incontrare una persona inaspettata…