Udine, dal 4 ottobre 2011 e a seguire in tour in altre 11 città italiane
Tutto quello che avreste voluto sapere sul Mondo (e avete osato chiedere)
“Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognano nella vostra filosofia”. Scritta in piccolo, in alto a sinistra nella pagina degli editoriali, la citazione dell’Amleto di Shakespeare apre ogni numero della rivista Internazionale e suona come una dichiarazione d’intenti.
Dal 1993 (anno della fondazione) il magazine italiano creato da Giovanni De Mauro – giornalista nato professionalmente a L’Unità – offre un servizio impagabile, che aumenta di valore in un momento in cui imperversano quotidiani di partito e l’informazione sembra pilotata, mascherata e insabbiata da giochi politici e di potere. Ciò che fa l’Internazionale è semplicemente raccogliere, tradurre e pubblicare il meglio dei giornali di tutto il pianeta: Le Monde, The Independent, The New York Times, The Economist, Der Standard, Gatopardo, El Paìs. La proposta è capillare, l’intento è nobile: far sì che i lettori conoscano cosa succede nel nostro mondo, e soprattutto se ne chiedano il perché. Si potrebbe obiettare che la selezione possa essere altrettanto di parte: chi ci dice che gli articoli scelti siano davvero “il meglio”? E per quale ragione dovrebbero costituire uno sguardo obiettivo? Vero, ma perlomeno ci concedono il lusso di aprire nuove visuali, di sbirciare realtà che ci fanno uscire dalle piccole stanze delle nostre “questioni” interne, di ricordarci che la Terra è abitata davvero da sette miliardi di individui. La rassegna Mondovisioni nasce come un naturale prolungamento del settimanale cartaceo, cross over tra Quarto Potere e Settima Arte. Un festival itinerante partito il 4 ottobre dal cinema Visionario di Udine e che toccherà altre otto città (tra cui Roma, Firenze e Torino), fino a febbraio 2012. Dalla visione degli otto documentari scelti e distribuiti da Internazionale assieme al gruppo Cineagenzia emerge immediato il carattere di esclusività dell’offerta. Quelli di Mondovisioni sono dei cine-giornali, nel senso più letterale del termine. Come se le pagine scritte della rivista prendessero vita davanti ai nostri occhi, definendo sovrimpressioni istantanee del nostro presente. Titoli quali Tahrir – Liberation Square, Page One: A Year Inside The New York Times, 4 Days Inside Guantanamo e An African Election riportano in auge il concetto di documentario d’inchiesta, che indaga realtà politiche, sociali e umane prendendo di petto la censura. Se fosse un aggettivo, Mondovisioni sarebbe “imperdibile”, per quanto il termine possa risultare banale e risaputo. E probabilmente sarebbe anche “invisibile”, perché la sala cinematografica permette quella insperata visibilità ufficiale di cui spesso molte, troppe opere d’Arte sono costrette a fare a meno. Restando così al palo della ricerca “clandestina” di internet.