Desperation’s way of life
Il protagonista Frank, che è anche la voce narrante del film, si presenta agli occhi del pubblico come una persona che ha avuto due momenti felici nella vita: il giorno del matrimonio con una bella donna appena uscita dal tunnel della droga e quando ha indicato ad un poliziotto che un ladro è entrato in un negozio.
Per il resto, la sua esistenza pare trascorrere nel piattume più totale, e il suo passato è costellato di sconfitte.
Frank sembra insomma uno “sfigato” normale, ma in realtà sotto sotto scorrono una vena di disperazione crescente e di follia, esplicitata in ricorrenti visioni religiose. Disperazione e follia scoppiano quando la moglie lo abbandona.Affascinato da un supereroe cristiano alla Ned Flanders di tv e fumetti, e ispirato da un’ennesima visione, decide di diventare supereroe e di punire i criminali armato di una chiave inglese e al grido di “attento crimine”: sue vittime diventano sia spacciatori e rapinatori, ma anche chi si limita a piccole ingiustizie come non rispettare la fila.
Il film non è tratto da un fumetto, ma il mondo delle nuvolette parlanti è ricorrente nell’opera, non solo perché si parla di un supereroe improvvisato e ci si può quindi ricordare di progetti simili recenti legati al mondo dei comics, ma anche per motivi più stilistici e di poetica: per esempio, molte scene comiche, ironiche, grottesche e folli, sembrano ispirarsi alle gags autoconclusive delle strips, oppure, più banalmente, in certe scene molto violente appaiono in sovraimpressione nuvolette con onomatopee. Anche alcune scelte fotografiche ricordano il tratto di matita e pastello più che l’immagine fotografica.
Super non si limita ad alternare comicità e scoppi improvvisi di violenza per un divertissement fine a se stesso, che al massimo può far riflettere sulle connessioni interne al genere dei supereroi, come invece il più famoso Kick-ass, ma si propone di parlare di una personalità disturbata e sola, e le influenze sociali e religiose che influiscono sulla sua visione del mondo già distorta dalle infelicità personali. La violenza mostrata nel film cresce parallelamente alla follia di Frank, e al suo moralismo che acquista toni sempre più bigotti e fanatici. La violenza con cui punisce i criminali appare come non proporzionata e motivata esclusivamente da pazzia e dolore, e lascia perciò nello spettatore un senso di ambiguità. Se alcuni aspetti non sono abbastanza approfonditi, come il cotè di estremismo neoevangelico che influenza il protagonista, che pure regala un paio di trovate molto valide, Super conta per il dolente ritratto di una persona sola, infelice e disadattata, come dimostra la bellissima e disperata sequenza finale.